sabato 2 gennaio 2021

Le nostre isole 6: USTICA

 

PHOTO BY  FABROX - wikipedia


Ustica è conosciuta nel mondo per due fatti in particolare: i fondali stupendi, paradiso dei sub di ogni nazione e la terribile strage causata dall'abbattimento di un aereo civile in tempo di pace, proprio nei cieli sopra l'isoletta. Oggi vogliamo però conoscere meglio questo lembo di terra al largo di Palermo, in Sicilia.

Ustica - dal latino ustum, bruciato - nasce come isola vulcanica e per 600.000 anni, nella preistoria, ha eruttato lave incandescenti. Lave diverse, però, da quelle delle vicine isole Eolie; infatti Ustica è un vulcano più simile all'Etna che alle isole vulcaniche del Tirreno. In ogni caso, al momento, i suoi due massimi crateri, Punta Maggiore e Monte Guardia dei Turchi, sono spenti. L'apparato vulcanico di cui Ustica è una parte emersa, però, è ancora attivo e non è raro che il mare intorno all'isola ogni tanto si veda letteralmnte "bollire".

Le tantissime grotte laviche e le cave scavate dall'erosione del mare hanno reso Ustica da sempre un luogo adatto all'insediamento umano. Ci sono testimonianze di vita nel Paleolitico, tracce di primitivi culti Cristiani nell'era Romana, segnali del passaggio di pirati e mercenari del Medioevo che tra quelle grotte trovavano rifugio scappando dalla legge. Dopo un lungo periodo di abbandono, nel 1759, Ferdinando III di Borbone re delle Due Sicilie decise un piano di colonizzazione dell'isola incentivando l'immigrazione di contadini e pescatori da Palermo, da Trapani ma anche da Napoli. Dopo l'Unità d'Italia fu usata come prigione a cielo aperto per gli esiliati e per i prigionieri in isolamento, condizione che decadde solo nel 1961.

Oggi Ustica vive di pesca e di turismo, ma è diffusa anche l'agricoltura. L'unico centro abitato è il comune di Ustica, raccolto intorno all'unico porticciolo dell'isola. Qui si possono ammirare monumenti del Settecento, come la chiesa di San Ferdinando, le torri militari di avvistamento (Torre Santa Maria, Torre Spalmatore). Non lontano dal centro sorgono siti archeologici come Villaggio Tramontana con necropoli dell'era del bronzo, o Villaggio Rocca Falconiera con resti romani e resti militari del XVIII secolo. A Ustica però si viene per immergersi e ammirare i fondali ricchi di coralli e aragoste; o per ammirare le grotte (Grotta Verde, Grotta Azzurra, Grotta dell'Oro, Grotta Colonne....) e ovviamente le splendide spiagge.

Nel giugno del 1980 un aereo civile della compagnia ITAVIA in volo da Bologna verso Palermo precipitò, forse colpito per errore da fuoco militare alleato durante non meglio specificate "esercitazioni nel Tirreno". Morirono 81 persone. L'aereo - al centro di uno dei misteri politici e militari più oscuri d'Italia - cadde in realtà molto lontano dall'isola, ma oggi l'evento è ricordato come STRAGE DI USTICA perché Ustica è da sempre il punto di riferimento più vicino sulle mappe di quella tragedia.

COME ARRIVARE: a Ustica si arriva dal mare, con aliscafi che partono da Palermo.



PHOTO BY PAOLO LUPO

Ustica is known throughout the world for two facts in particular: the wonderful seabed, a paradise for divers of every nation and the terrible air crash caused by the shooting down of a civilian plane in peacetime, in the skies above the island. Today, however, we want to learn more about this strip of land off the coast of Palermo, in Sicily.

Ustica - from the Latin ustum, burned - was born as a volcanic island and for over 600,000 years, in prehistoric times, it erupted hot lavas. Different lava, however, from the one of the nearby Aeolian islands; in fact Ustica is more similar to Etna than to the other volcanic islands of the Tyrrhenian Sea. In any case, at the moment, its two maximum craters, Punta Maggiore and Monte Guardia dei Turchi, are extinct. The volcanic apparatus of which Ustica is an emerged part, however, is still active and it is not uncommon for the sea around the island to literally "boil" every now and then. 

The many lava caves and the grottos dug by sea erosion have always made Ustica a suitable place for human settlement. There are testimonies of life in the Paleolithic Age, traces of primitive Christian cults in the Roman era, signs of the passage of pirates and mercenaries of the Middle Ages who found refuge among those caves escaping from the law. After a long period of abandonment, in 1759, Ferdinand III of Bourbon, king of the Two Sicilies, decided on a plan to colonize the island by encouraging the immigration of farmers and fishermen from Palermo, Trapani and Naples. After the unification of Italy it was used as an open-air prison for exiles and for prisoners in solitary confinement, a condition that declined only in 1961.

Today Usticans live thanks to fishing and tourism, plus some agriculture too. The only inhabited center is the municipality of Ustica, gathered around the only port on the island. Here you can admire monuments of the 18th century, such as the church of St Ferdinando, the military watchtowers (Torre Santa Maria, Torre Spalmatore). Not far from the town there are archaeological sites such as the Tramontana Village with the Bronze Age necropolis, or the Rocca Falconiera Village with Roman remains and military remains from the 18th century. However, people come to Ustica mainly to dive and admire the seabed rich in corals and lobsters; or to admire the caves (Grotta Verde, Grotta Azzurra, Grotta dell'Oro, Grotta Colonne ....) and of course the splendid beaches. 

In June 1980 a civil aircraft of the ITAVIA company flying from Bologna to Palermo crashed, perhaps accidentally hit by Allied military fire during unspecified "exercises in the Tyrrhenian Sea". The victims were 81, no one survived. The airplane - still at the center of one of the darkest political and military mysteries in Italy - actually fell very far from the island. But today the event is remembered as the USTICA CRASH because Ustica has always been the closest point of reference on the maps of that tragedy. 

HOW TO GET THERE: Ustica can be reached from the sea, with hydrofoils departing from Palermo.

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