ricostruzione storica tratta dal web |
C'era una volta, a Catania, un grande lago chiamato Lago di Nicito. Largo 6 km, profondo 15 metri, si trovava a nord della città e si era formato a causa di un'antica eruzione dell'Etna che nel V secolo dopo Cristo aveva tagliato il corso del fiume Amenano. Parte del fiume era rimasta intrappolata tra le rocce di lava, il resto del corso si era interrato e scorreva fino al mare ben nascosto.
Il Lago di Nicito, o "della Vittoria" (forse Nicito derivava dalla parola greca Nike), rimase nella storia della città per più di mille anni. Intorno ad esso sorsero campi, canali e molte ville nobiliari si trovavano lungo le sue verdi sponde. La città si sviluppava alcuni chilometri più a sud, protetta da mura di difesa e da una fortificazione i cui resti sono ancora oggi visibili: il Bastione degli Infetti.
Il Bastione faceva parte delle undici fortificazioni volute da Carlo V per proteggere Catania all'inizio del XVI secolo. Il forte precisamente risale al periodo tra il 1554 e il 1556 e le sue fondamenta poggiavano su un antichissimo Tempio di Cerere, ormai scomparso. Dai resti rimasti si suppone avesse forma ellittica, con un muraglione rinforzato a circondare una torre centrale. La torre in seguito venne acquistata dal Vescovo e usata come ospedale per i malati di peste e di altre epidemie.
Nel tempo, l'intera struttura del bastione venne trasformata in "lazzaretto" da cui il nome che ancora oggi lo ricorda.
il bastione oggi - ph dal web |
Nel 1669, la drammatica eruzione dei Monti Rossi portò fiumi di lava dentro la città di Catania. La lava riempì il lago di Nicito, lo superò e travolse anche il bastione e le mura di difesa. Parte del forte comunque rimase in piedi, ma crollò definitivamente con il terremoto del 1693. Oggi, di questo monumentale edificio resta solo uno spicchio del cortile al piano terra, con delle "celle" di pietra lavica (le saettiere) che oggi servono per lo più come area gioco o come zona di raduno per gli abitanti del quartiere.
Once upon a time, in Catania, there was a large lake called Lago di Nicito. It was 6 km wide, 15 meters deep and located north of the city. The lake was formed due to an ancient eruption of Etna which - in the 5th century AD - had cut the course of the Amenano river. Part of the river was trapped between the lava rocks, the rest of the course was buried and kept flowing underground to the sea.
Lake Nicito, or "lake of the Victory" (perhaps Nicito derived from the Greek word Nike), remained in the history of the city for over a thousand years. Around its green banks, fields, canals and many noble villas were located over time. Catania developed a few kilometers south of it, protected by defensive walls and a fortification whose remains are still visible today: the Castle of the Infected, Bastione degli Infetti. The castle was part of the eleven fortifications commissioned by Charles 5 in order to protect Catania at the beginning of the 16th century. The fortification exactly dates back to the period between 1554 and 1556 and its foundations rested on an ancient Temple of Ceres, which has now disappeared. From the remains, we suppose it might have had an elliptical shape, with a reinforced wall surrounding a central tower. The tower was later purchased by the Bishop and used as a hospital for people sick with plague and other epidemic illnesses.
Over time, the entire structure of the castle was transformed into a "hospital for infected people" hence the name that still characterizes it today.
In 1669, the dramatic eruption of the Monti Rossi craters brought rivers of lava into the city of Catania. The lava filled the lake Nicito, overcame it and also swept the bastion and the defense walls. However, part of the fortification remained standing, but it collapsed definitively with the earthquake of 1693. Today, only a segment of the courtyard on the ground floor remains of this monumental building. You can still see some lava stone "cells" (the arrowheads) which today serve for the more as a play area for children, or as a gathering area for the inhabitants of the neighborhood.
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