INIZIAMO CON QUESTO ARTICOLO UNA MINI SERIE PERIODICA DEDICATA ALLE ISOLE MINORI DELLA SICILIA.
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L'isola di VULCANO non potrete dimenticarla mai più. Vi lascia letteralmente il suo odore addosso. Odore di zolfo.
Vulcano è una delle "sette sorelle", le sette isole dell'arcipelago delle Eolie, a nord delle coste tirreniche della Sicilia. Territorialmente fa parte del comune di Lipari (Messina) ed è la prima isola che si incontra arrivando con l'aliscafo da Milazzo o da Messina.
Nella preistoria, questa era un'isola-cimitero. Sono state trovate testimonianze di riti funebri, ma nessuna traccia di cadaveri. Forse perché le salme venivano portate qui soltanto per una sorta di "purificazione" per poi essere seppellite nelle isole di appartenenza, o forse perché venivano poi gettate nel cratere, nelle pozze di zolfo e dunque consumate dai vapori vulcanici.
Per i Romani era questo l'accesso al regno di Efesto, prima di identificarlo nel cratere dell'Etna. Il nome di questo dio greco per i latini divenne "Vulcano" e da questo nome, e dall'isoletta che per prima lo portò, deriva il termine che oggi identifica tutte le montagne simili nel mondo e tutte le attività (vulcanologia, vulcanesimo, vulcanico...) ad esse connesse.
Un'isola importante quindi, la piccola Vulcano, ma soprattutto un'isola bellissima.
Ad oggi conta una popolazione di appena 715 abitanti, discendenti di pescatori e contadini siciliani sbarcati qui nel XIX secolo, dopo che per anni l'isola era rimasta disabitata, o adibita a carcere di lavori forzati o ancora -nel secolo XI - ad eremitaggio.
Il territorio è formato da diversi crateri vulcanici: Monte Ara, Monte Saraceno e Forgia Vecchia ormai spenti, Monte della Fossa e Vulcanello ... quest'ultimo collegato al resto dell'isola da una lingua di terra formatasi in seguito. Monte della Fossa e Vulcanello emettono ancora vapori e fanghi sulfurei.
Le eruzioni di Vulcano avvengono dopo lunghi intervalli di tempo. Si ricordano in particolare quelle del II secolo avanti Cristo, quando si formò Vulcanello, quelle del 1727 e 1739, del 1783 e l'ultima nel 1888.
Proprio i fanghi di zolfo di Vulcano la rendono turisticamente attraente. Non solo per i benefici termali che se ne traggono ma per i colori spettacolari che assumono le rocce, dal bianco, al rosso, al giallo al verde. Il turismo è la prima attività economica dell'isola, la seconda invece è l'agricoltura, non la pesca. Su Vulcano si coltivano le viti e si produce un ottimo vino Malvasia.
DA NON PERDERE: la spiaggia delle SABBIE NERE, con un'acqua caldissima e pulitissima; le pozze dei FANGHI SULFUREI se volete curare reumatismi e problemi della pelle con questi fanghi benefici; IL PAESE con le sue viuzze romantiche, le piazzette formato mini e le case colorate e originali, come il simpatico "grattacielo" - un semplice piano terra più mansarda!
LET'S START A
MINI PERIODIC SERIES DEDICATED TO THE MINOR ISLANDS OF SICILY.
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You
will never forget the island of VULCANO. It literally leaves its smell on you.
Sulfur
smell.
Vulcano
is one of the "seven sisters", the seven islands of the Aeolian
archipelago, north of the Tyrrhenian coast of Sicily. It is part of the municipality
of Lipari (Messina) and it is the first island you come across when arriving by
hydrofoil from Milazzo or Messina. In prehistoric ages, this was a cemetery-island.
Evidences of funeral rites were found here, but no trace of corpses. Perhaps
because the dead people were brought here only for a sort of
"purification" to then be buried in the islands of belonging. Or
perhaps because they were then thrown into the crater, in the sulfur pools and
therefore consumed by volcanic vapors.
For the Romans this was access to the
kingdom of Hephaestus, before identifying it in the crater of Etna. The name of
this Greek god for the Latins soon became "Vulcano" . From this name,
and from this islet, the term derives that identifies all the similar mountains
in the world, today. And all activities (volcanology, volcanism, volcanic ...)
connected to them. An important island therefore, the small Vulcano, but above
all a beautiful place too. To date, it has a population of just 715 inhabitants,
descendants of Sicilian fishermen and peasants who landed here in the 19th
century. At that time the island had been abandoned for centuries, when not
used as a prison for forced labors or even - in the 11th century - as a
hermitage.
The
territory is made up of several volcanic craters: Mount Ara, Mount Saraceno and
Forgia Vecchia now extinct, Mount della Fossa and Vulcanello ... the latter
connected to the rest of the island by a strip of land. Mount
della Fossa and Vulcanello still emit sulphurous vapors and mud. The eruptions of Vulcano happen rarely. History reminds of that of the 2nd century BC, of 1727 and 1739, 1783 and the last one in 1888.
The mud of
Vulcano makes it touristically attractive. Not only for the thermal benefits that are
derived from it but also for the spectacular colours of the rocks, going from
white to red to yellow and to green. Tourism is the first economic activity on
the island, the second is agriculture, not fishing. On Vulcano the vines are
grown and they produce here an excellent Malvasia wine.
NOT TO BE MISSED: the
beach of the BLACK SANDS, with nice warm and clean water; the pools of
sulphurous MUD if you want to treat rheumatism and skin problems with these
beneficial natural cures; THE VILLAGE with its romantic alleys, mini-sized
squares and colourful and original houses, such as the nice
"skyscraper" - a simple ground floor-plus-attic little house!
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