photo by Sicilia MC -la Lupa di Mare |
La Lupa di Mare è un evento affascinante che si può spesso ammirare in Sicilia. Le ipotesi sul nome di questo fenomeno naturale, che nasce dallo scontro di correnti fredde e calde sopra il mare e dalla conseguente formazione di banchi di umidità striscianti .... sono numerose e misteriose. Ce ne spiega alcune la pagina LUDUM-SCIENCE CENTER CATANIA:
<<Nell’ambito del Cristianesimo, il lupo è da sempre stato identificato con il diavolo; e qualunque fattore in grado di arrecare danni ingenti alle colture associabile a intervento malefico. Quando tale danno venga associato a un fenomeno atmosferico , quale un’insolita nebbia, non è assurdo ipotizzare che l’animale venga declinato al femminile (nebbia = lupo → lupa) per identificarvi la causa del male;
secondo un’altra ipotesi, il nome di tale fenomeno deriverebbe dalla locuzione dialettale “avere la lupa nello stomaco” (facilmente traducibile in “avere una fame da lupi”), che caratterizzava la condizione dei pescatori dello stretto di Messina, in tutte le circostanze in cui, a causa della presenza della nebbia in mare, non erano in grado di rientrare poiché impossibilitati a individuare la luce del faro;
un’altra tesi vuole che il nome lupa derivi dal suono, simile a un ululato, che le imbarcazioni emettevano per segnalare la propria posizione in mare in caso di nebbia: essa diviene verosimile se la si lega all’utilizzo della cosiddetta ‘brogna’, vale a dire di quella conchiglia marina utilizzata in un passato ormai remoto in ambito marittimo come segnalatore di posizione.
Ancora, occorre ricordare che, in latino, lupa assume il significato di “donna dissoluta” e lupanar (niente di meno che la tana della lupa) “bordello”. Quindi derivi da una imprecazione , pensando anche all’utilizzo del termine “puttana” quale forma, ancor oggi diffusissima, di imprecazione (es: “porca puttana”, “miseria puttana”, ecc.). Di conseguenza, potrebbe essersi creata l’associazione “nebbia maledetta ≈ puttana ≈ lupa”. Infine, la testimonianza storica più attendibile, Serafino Amabile Guastella in una sua lettera a Giuseppe Pitrè dell’11 febbraio 1886, «la nebbia densissima, fetida, e quasi bruna che ci viene dal mare, e danneggia gli ulivi suole in Chiaramonte denominarsi lupa». Ed essa, nella fantasia popolare del tempo, in cui gli stereotipi e le credenze spesso si influenzavano reciprocamente, si presupponeva fosse una conseguenza degli «iscongiuri potenti fatti dai saracini, che or sono all’inferno, e un tempo furono scacciati dall’isola nostra».
The Lupa di Mare (sea wolf) is a charming event you can often admire in Sicily. The hypotheses on the name of this natural phenomenon, which arises from the collision of cold and hot currents above the sea and the consequent formation of creeping banks of humidity .... are numerous and mysterious. The LUDUM-SCIENCE CENTER CATANIA web page explains some of them:
"Within Christianity, the wolf has always been identified with the devil. And any factor causing significant damage to men associated with malefic intervention could be called 'a wolf'. When this damage is associated with an atmospheric phenomenon, such as an unusual fog, it is not weird to assume that the animal is declined in the feminine. The fog becomes a she-wolf!"
According to another hypothesis, the name of this phenomenon derives from the dialect phrase "have the wolf in the stomach" (easily translated into "have a great hunger"). This characterized the condition of the fishermen of the Strait of Messina when - due to the presence of fog over the sea - they were unable to go fishing, so could not eat. Another thesis has it that the name she-wolf derives from the sound, similar to a howl, that the boats emitted to signal their position at sea in case of fog. It becomes likely if it is linked to the use of the so-called 'brogna', that is to say of that marine shell used in the distant past in the maritime field as a position marker.
But there is more, as the Science Centre says: "In Latin, she-wolf takes on the meaning of dissolute woman and lupanar (nothing less than the lair of the she-wolf) was the 'whorehouse'. So it might come from a curse, also thinking about the use of the term 'whore' as a form, still widespread today, of cursing (eg: misery whore!). As a result, the association cursed fog =whore = she-wolf may have been created."
Finally, the most reliable historical testimony, Serafino Amabile Guastella in one of his letters to Giuseppe Pitrè dated 11 February 1886, describes "the very dense, fetid, and almost brown fog that comes to us from the sea, and damages the olive trees, and in Chiaramonte we call ourselves she-wolf" . In the popular imagination of the time, in which stereotypes and beliefs often influenced each other, this was assumed to be a consequence of the "powerful conjurations made by the Saracens, who were formerly in hell, and were once driven from our island".
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