domenica 28 febbraio 2021

Donas de Fuera, le streghe in Sicilia - Story of the Sicilian witches

 



La caccia alle streghe ha toccato anche la Sicilia, precisamente tra i secoli XVI e XVII. Risale a quel periodo, infatti, la storia o la leggenda delle "Donas de Fuera", che ricorre in particolare tra Palermo e Messina.

Le Donas de Fuera (donne dell'altrove, fimmini i locu, patruni i casa, maistri) derivano dalla diffusa credenza popolare secondo cui la moglie perfetta e devota non esisteva. Dunque, paradossalmente se una donna curava la casa con particolare attenzione o era attenta alle esigenze del marito .... doveva essere non umana. Una fata. O una strega.

Secondo il mito del tempo, gli spiriti delle fate entravano nel corpo di queste donne e vi si nascondevano per lungo tempo per rivelarsi soltanto in certi periodi dell'anno (in marzo, ad esempio) e in certe notti (le notti di martedì, giovedì e sabato). Le fate, o streghe, si incontravano in quei momenti presso boschi, luoghi appartati della città o sulle rive dei fiumi per ricevere istruzioni dai loro Principi. Alcune di queste streghe potevano vivere anche nel corpo di un uomo.

Tra il XVI e il XVII secolo, in Sicilia, furono condannate dalla Inquisizione 65 persone (8 erano uomini) e, sebbene solo un paio finirono al rogo, quasi tutte furono torturate per ottenere la confessione di stregoneria. Tra le Donas de Fuera ufficialmente riconosciute dal tribunale inquisitorio - e spedite in esilio - si trovano: Vicenzia La Rosa, una donna medico palermitana del 1630; una pescivendola forse vittima di stupro ma qui accusata di aver avuto dei sabbah con decine di uomini; le streghe di Novara di Sicilia che si riunivano sul grande Noce di Spartivento prima che questo venisse abbattuto e usato per costruire le porte dell'attuale duomo!

A Palermo sorge il Cortile delle Sette Fate sul quale affaccia una torretta che pare fosse frequentata da sette streghe. Queste donne, tutte bellissime, coinvolgevano uomini ingenui in serate di balli, canti e tanto sesso per poi rimandarli a casa prima dell'alba! Molti uomini del tempo erano fermamente convinti che le proprie mogli - specie se fedeli, gentili e brave in casa - di notte si trasformassero in Donas de Fuera e compissero questi strani rituali altrove, nella notte! Perchè una moglie perfetta era troppo bella per essere vera........!

Per quanto lussuriose e misteriose fossero le streghe siciliane, non erano considerate pericolose dalla popolazione. Anzi, spesso erano benvolute perché portavano in casa festa, ordine e pulizia. La formula magica per evocarle era: «Ti salutu re di lu Suli. Ti salutu re di la Luna. Ti salutu stidda ‘ndiana. Beni aspettu ‘ntra sìmana».


The witch hunt has also touched Sicily, precisely between the 16th and 17th centuries. In fact, the history or legend of the "Donas de Fuera", which occurs in particular between Palermo and Messina, dates back to that period. The Donas de Fuera (women from elsewhere, also called mistress of the house, teachers) derive from the widespread popular belief that the perfect and devoted wife did not exist. So, paradoxically, if a woman looked after the house with particular attention or was attentive to her husband's needs ... she must have been a non-human being. A fairy. Or a witch.

According to the myth of the time, the fairy spirits entered the bodies of these women and hid there for a long time. Then they revealed themselves only at certain times of the year (in March, for example) and on certain nights (Tuesday nights, Thursdays, Saturdays). The fairies, or witches, met in those moments in woods, secluded places in the city or on the banks of rivers to receive instructions from their Princes. Some of these witches could also live in a man's body. Between the 16th and 17th centuries, in Sicily, 65 people were condemned by the Inquisition (8 of them were men) . Although only a couple were burned at the stake, almost all were tortured to obtain a confession of witchcraft. Among the Donas de Fuera officially recognized by the inquisitorial court - and sent to exile - there are: Vicenzia La Rosa, a female medicine doctor from Palermo in 1630; a fish seller perhaps a victim of rape but here accused of having had sabbahs with dozens of men; the witches of Novara di Sicilia who gathered on the great Spartivento walnut tree before it was cut and used to build the doors of the present cathedral!

In Palermo you can still visit the Courtyard of the Seven Fairies overlooked by a tower that seems to have been frequented by seven witches. These women, all beautiful, involved naive men in evenings of dancing, singing and lots of sex and then sent them back home before dawn! Many men of the time were firmly convinced that their wives - especially if they were faithful, kind and good at home - at night turned into Donas de Fuera and performed these strange rituals elsewhere! Because a perfect wife was too good to be true ........!

As lusty and mysterious as Sicilian witches were, they were not considered dangerous by the population. Indeed, they were often popular because they brought joy, order and cleanliness into the house. The magic formula to evoke them was: Ti salutu re di lu Suli. Ti salutu re di la Luna. Ti salutu stidda ‘ndiana. Beni aspettu 'nda semana." (Hello king of the sun, hello king of the moon. I also greet you Indian Star . I'll expect something good in the week).

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