domenica 10 maggio 2020

I giudei di Judica The Jews of Judica





Castel di Judica è un piccolo comune della provincia di Catania, situato ai piedi del Monte Judica. Abitato fin dalla preistoria, sappiamo che fu un centro molto importante sotto il dominio Arabo, con tanto di castello fortificato che fu poi conquistato da Ruggero nell'anno 1076. Castel di Judica perse la sua autonomia nel 1816, quando divenne frazione della città di Ramacca, col nuovo nome di Giardinelli. Riprese l'antico nome e la propria autonomia comunale nel 1934.
Ma quel che incuriosisce è il nome "Judica". Ricorda infatti la parola latina per indicare i "giudei", gli Ebrei. 
La Sicilia - come tutte le altre nazioni cristiane - cacciò gli Ebrei dal proprio territorio nel 1492. Contrariamente ad altre regioni d'Europa, in cui alla fine delle persecuzioni gli Ebrei fecero ritorno, sull'isola non misero più piede per secoli. Ancora oggi si contano solo delle piccolissime comunità ebraiche - a Palermo e, la più grande, a Siracusa - ma la religione e la cultura di questo popolo pare siano sparite per sempre dalla Sicilia.
Restano solo i nomi che li ricordano: la zona della Giudecca, a Trapani, il secondo nome del fiume Amenano (Judicello) e, appunto, il toponimo di Castel di Judica.

Data la vicinanza con Agira, centro dove in passato esisteva una importante comunità ebraica (è ad Agira che si conserva ancora oggi l'altare ebraico più antico d'Europa), è possibile che la località di Castel di Judica sia stata utilizzata anticamente come ghetto, e dunque come "giudecca" (judecca). Secondo altre fonti, invece, il nome viene direttamente dall'antica denominazione di Castel di Judica,  Zotica, che potrebbe avere due derivazioni: o la stessa parola araba Sadiq (che vuol dire: autentico) o la traduzione dell'antico toponimo greco Zotikòs (pieno di vita).

Non si saprà mai se Judica sia mai stata veramente giudea, anche perché non sono rimaste tracce fisiche del passaggio del popolo ebraico da questi luoghi. Ma nei nomi aleggia ancora il dubbio. La strada che collega il paese al vicino Monte Judica nel medioevo si chiamava "Transitus Judaicus" e ancora oggi i più anziani usano chiamarla così, "via dei Giudei". Inoltre, la località detta Camopietro pare abbia come radice la parola El Qamah (il gran consiglio degli anziani, nella cultura ebraica).


Storie e leggende, però, richiamano quasi soltanto al periodo della dominazione Araba. Ad esempio, la zona oggi chiamata "Salto della Vecchia" ricorda l'atto eroico di una giovane donna di Caltagirone che tentò di introdursi nel feudo di Judica per aprire le porte dall'interno all'esercito cristiano. Si era travestita da vecchia mendicante, ma fu scoperta dagli Arabi e gettata in un dirupo. Secondo un'altra leggenda simile, la giovane donna coraggiosa fu catturata e venduta ad un califfo.



Castel di Judica is a small town in the district of Catania, located at the foot of Mount Judica. Inhabited since prehistoric times, we know that it was a very important centre under Arab rule. It also had a fortified castle which was then conquered by Count Roger of Sicily in 1076. Castel di Judica lost its autonomy in 1816, when it became a part of the city of Ramacca, with the new name of Giardinelli. It resumed both the old name and its municipal autonomy in 1934.

But what intrigues us is the name "Judica". In fact, it remembers the Latin word for "Jews".
Sicily - like all the other Christian nations - expelled the Jews from its territory in 1492. The difference with other regions of Europe, where the Jews did return at the end of the persecutions, is that they did not set foot on the island again, for centuries. Even today there are only very small Jewish communities - in Palermo and, the largest one, in Syracuse - but the religion and culture of these people seems to have disappeared from Sicily forever.
Only the names that remember them still remain: the Giudecca area, in Trapani, the second name of the Amenano river (Judicello) and, in fact, the toponym of Castel di Judica.

Given the proximity to Agira, a town where in the past there was an important Jewish community (in Agira is still preserved the oldest Jewish altar in Europe), it is possible that Castel di Judica was used in ancient times as a ghetto. That is a "giudecca" (judecca). According to other historical news, however, Judica comes directly from the ancient Arabic name, Zotica. This word could have two derivations: either the same Arabic word Sadiq (which means: authentic) or the Arabic translation of the ancient Greek toponym Zotikòs (lively, full of life).

We will never know for sure if Judica was ever truly Jewish, also because there are no physical traces of the passage of the Jewish people from these places. But doubt still lingers in the names, here. The road that connects the town to the nearby Mount Judica in the Middle Ages was called "Transitus Judaicus" and still the oldest people use to call it this way, "the road of Jews". Furthermore, the locality called Camopietro seems to have the word El Qamah (the great council of the elderly, in Jewish culture) as its root.

Stories and legends, however, almost only refer to the period of the Arab domination. For example, the area now called "Salto della Vecchia" (the Old Lady Jump) reminds of the heroic act of a young woman from Caltagirone who attempted to enter the fiefdom of Judica. She wanted to open the city doors from inside to let the Christian army in. She had disguised herself as an old beggar, but was discovered by the Arabs and thrown down the cliff. According to another similar legend, the brave young woman was captured and sold to a caliph as his personal slave.


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