photo by Comune di Mongiuffi Melia
Mongiuffi Melia deve liberarsi di una ingiusta etichetta dispregiativa che gli è stata imposta dagli abitanti della costa siciliana, specie da quelli delle grandi città. Infatti, per indicare una persona rozza, ignorante e provinciale spesso si dice "Che, calasti di Mungiuffi" (sei sceso da Mongiuffi) ?
Chi arriva qua convinto di trovarsi davanti a un paesone senza storia né bellezza avrà una piacevole delusione. Perché Mongiuffi possiede una notevole quantità di monumenti e luoghi di interesse turistico. Prima su tutti la Galleria degli Austriaci, detta anche Postoleone. Si tratta di un incredibile tunnel scavato con mezzi rudimentali nella roccia che "ingoia" la strada per farla uscire allo scoperto solo alcuni metri oltre la montagna. Pare sia stata costruita da prigionieri austriaci, dopo la fine della I Guerra Mondiale, da cui il nome. Secondo la leggenda, alcuni di loro nascosero addirittura un tesoro in un cunicolo interno alla galleria ... cunicolo che non è ancora stato identificato!
Mongiuffi è un comune sparso, che coinvolge due villaggi: Melia, sede originaria del feudo dell'omonimo barone nel XVII secolo, e Mongiuffi che sorge più a valle. Oggi la sede comunale è ancora a Melia. Il comune si trova in un'area di campagna isolata dalla presenza dei Peloritani tutto intorno, e comunque molto ricca e fertile: vigneti, uliveti, frutteti consentono alla gente del posto di vivere in piena autonomia.
Lo ha dimostrato l'evento che a inizio Duemila ha colpito la località. Una frana ha interrotto l'unica strada che collegava il borgo con la costa. E nonostante l'isolamento, gli abitanti sono riusciti a vivere con i prodotti della propria terra formando anche cooperative e aziende autonome che - una volta risolta l'emergenza - hanno continuato a dare linfa vitale al paese.
A Mongiuffi Melia si possono ammirare: le chiese seicentesche di San Sebastiano e San Nicola (Melia), quella di San Leonardo (Mongiuffi), il Santuario della Madonna della Catena (Mongiuffi), la ottocentesca Madonna della Libera (Melia). Parti di un acquedotto Romano si possono notare sia in superficie che sottoterra, nella campagna circostante, e sono da ammirare pure i ruderi dell'antico insediamento Castiddaci e l'antica via lastricata Romana. Sono testimonianze storiche di valore anche le Arcofie - archi in muratura che collegano le case di Mongiuffi tra loro, consentendo di spostarsi velocemente anche se fuori la neve blocca le strade.
Nei dintorni di Mongiuffi si possono ammirare tre sorgenti: la Quadara du Drau ("pentola del drago", in contrada Uttara) da cui sgorga un ruscello che porta detriti ferrosi, così che le rocce assumono un colore rosso - il sangue delle vittime del drago, secondo la gente del posto; Acqua Frisca, una fonte situata in una grotta; A Vina (nei pressi del Santuario della Madonna della Catena).
Infine una curiosità: la popolazione di Mongiuffi Melia si chiama "monfiese".
SI RINGRAZIA PER LE FOTO IL SITO DEL COMUNE DI MONGIUFFI MELIA.
photo by Comune di Mongiuffi Melia
Mongiuffi Melia must get rid of an unfair derogatory label that has been imposed on it by the inhabitants of the Sicilian coast, especially those of the big cities. In fact, to indicate a rough, ignorant and provincial person they often say "Che, calasti di Mungiuffi" (did you come down from Mongiuffi)?
Those who arrive here convinced that they are in front of a village without history or beauty will have a "pleasant" disappointment. Because Mongiuffi has a significant amount of monuments and places of tourist interest. First of all the Galleria degli Austriaci, also called Postoleone Tunnel. It is an incredible tunnel excavated with rudimentary means in the rock. The mountain literally "swallows" the road to make it come out into the open country just a few meters further. Apparently it was built by Austrian prisoners after the end of World War I, hence the name. According to legend, some of them even hid a treasure in a small cave inside the tunnel ... but this has not yet been identified!
Mongiuffi is a scattered municipality, involving two villages: Melia, the original seat of the feud of the Baron Melia in the 17th century, and Mongiuffi which rises further downstream. Today the municipal seat is still in Melia. The small town is located in a countryside area isolated by the presence of the Peloritani range all around, but very rich and fertile: vineyards, olive groves, orchards allow the locals to live independently.
This was demonstrated by the event that hit the place at the beginning of the 2000s. A landslide interrupted the only road that connected the village to the coast. And despite the isolation, the inhabitants managed to live with the products of their own land by also forming cooperatives and autonomous companies that - once the emergency was resolved - continued to give lifeblood to the town.
In Mongiuffi Melia you can admire: the seventeenth-century churches of San Sebastiano and San Nicola (Melia), that of San Leonardo (Mongiuffi), the Sanctuary of Our Lady of Catena (Mongiuffi), the nineteenth-century church Our Lady of the Libera (Melia). Parts of a Roman aqueduct can be seen both on the surface and underground, in the surrounding countryside. Also worth the visit the ruins of the ancient Castiddaci settlement and the ancient Roman paved road. The Arcofie - masonry arches that connect the houses of Mongiuffi to each other, are also historical testimonies of value, allowing the people to move quickly even if the snow blocks the roads outside.
In the surroundings of Mongiuffi you can admire some springs: the Quadara du Drau ("the dragon 's pot" in a place called Uttara) from which flows a stream that carries ferrous debris, so that the rocks take on a red color - the blood of the victims of the dragon, according to the locals; Acqua Frisca, a source located in a cave; A Vina (near the Sanctuary).
Finally, a curiosity to know: the population of Mongiuffi Melia is called "monfieses".
THANKS FOR THE PHOTOS TO THE WEBSITE OF THE MUNICIPALITY OF MONGIUFFI MELIA.
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