venerdì 8 dicembre 2017

Ferdinandea, l'isola che non c'è -- Disappeared island


Nel mese di giugno 1831, una serie di scosse di terremoto fece spaventare gli abitanti delle coste meridionali della Sicilia. Uno sciame sismico che durò quasi un mese e poi si calmò, misterioso come era cominciato. Nella notte tra il 10 e l'11 luglio dello stesso anno, la nave "Gustavo" avvistò un piccolo ammasso di roccia in mezzo al mare, alto non più di 8 metri, che "gettava fumo, fiamme e lapilli". Pochi giorni dopo, il 16 luglio, l'ammasso di roccia era già diventato un'isola che continuava a eruttare lava. Il primo a recarsi a vedere il fenomeno fu il geologo tedesco Friedrich Hoffmann, di Berlino, che si trovava in Sicilia in vacanza. Subito dopo arrivarono studiosi inglesi, francesi e italiani (uno tra tutti, il professor Carlo Gemmellaro dell'Università di Catania per conto del governo Borbone).
Immediatamente iniziarono le dispute per studiare l'isola e per conquistarla. I britannici la chiamarono Graham e dichiararono di averne diritto in quanto tra i primi a studiarla; i francesi la ribattezzarono Iulia e anche i tedeschi ne rivendicavano il possesso. Ma la legge del tempo dava la sovranità solo a chi riuscisse a sbarcare fisicamente sulla terra, per cui Ferdinando II di Borbone inviò la nave "Etna" il cui capitano mise piede sugli scogli non toccati dalla lava e la ribattezzò, in onore del re, FERDINANDEA. Si stava ancora discutendo se questo sbarco fosse stato legittimo o meno, e quale governo dovesse far valere i propri diritti quando -il 7 novembre- l'isola cominciò a sparire tra le onde. Pochi giorni dopo ne rimanevano fuori solo alcuni scogli. Oggi si trova 6 metri sotto la superficie del mare, in calma.  L'acqua intorno all'Isola Ferdinandea cominciò a "bollire" pochi giorni prima del terremoto del Belice nel 1968 e si pensò che la terra stesse per riemergere ma ciò non avvenne. I siciliani, però, per evitare future lotte politiche mandarono una squadra di sub a porre una targa sulle rocce sommerse dell'isola, con la scritta: « Questo lembo di terra una volta isola Ferdinandea era e sarà sempre del popolo siciliano. »


In June 1831, a series of earthquake shocks frightened the inhabitants of the southern coasts of Sicily. A seismic stress that lasted almost a month and then calmed down, as mysterious as it had begun. On the night between 10 and 11 July of the same year, the ship "Gustavo" sighted a small rocky mass in the middle of the sea, no more than 8 meters high, which "threw smoke, flames and stones in the air". A few days later, on July 16, the rocky mass had already become an island that continued to erupt lava. The first to go and see the phenomenon was the German geologist Friedrich Hoffmann, from Berlin, who was in Sicily on holiday. Immediately afterwards, English, French and Italian scientists arrived (one among them was Professor Carlo Gemmellaro of the University of Catania, on behalf of the local Bourbon government).
Immediately the disputes began, about who should study the island and conquer it. The British called it Graham Island and declared that it belonged to Britain; the French renamed it Iulia and even the Germans claimed possession of it. But the law of the time gave sovereignty only to those who managed to physically land on the island, so king Ferdinand II of Bourbon sent the ship "Etna" whose captain put his foot on the rocks not touched by the lava and renamed it, in honor of the king, FERDINANDEA. It was still being discussed whether this landing was legitimate or not, and which government should assert its rights when -on  November 7- the island began to disappear into the waves. A few days later only a few rocks remained visible. Today it lies 6 meters below the surface of the Mediterranean sea, in quiet peace! The water around  Ferdinandea Island began to "boil" a few days before the Belice earthquake in 1968 and it was thought that the island was about to re-emerge but it did not happen. The Sicilians, however, in order to avoid future political struggles sent a team of divers to put a marble plaque on the submerged rocks, with the inscription: «This strip of land -once called Insula Ferdinandea- did and always will belong to the Sicilian people. »

Nessun commento:

Posta un commento