domenica 30 luglio 2023

Milo, il mistero di un nome - Mystery of the name Milo

 


Oggi tutti lo conoscono come "il paese di Franco Battiato", o "il paese adottivo di Lucio Dalla". Per tanti altri è "la città del vino", o anche il belvedere ideale dal quale ammirare le eruzioni dell'Etna comodamente seduti a sorseggiare un caffé.

Il piccolo paese di Milo però ha una storia lunga e a tratti misteriosa, che si perde nel medioevo. Periodo, questo, in cui Giovanni d'Aragona - fratello e vicario del re Pietro di Sicilia - eresse su queste colline sul fianco est del vulcano una chiesa dedicata a Sant'Andrea, patrono sacro ai cavalieri crociati. Intorno alla chiesetta sorse appunto un ricovero per i cavalieri, ma anche una corte estiva della famiglia reale del tempo (XIV secolo). Il rifugio e la corte divennero nel tempo un villaggio agricolo, specializzato nella coltivazione di frutta e di viti.

Ma allora perchè il paese, giunto fino a noi oggi, non si chiama Sant'Andrea... ma Milo?

Questo nome conserva un'aura di mistero ancora irrisolto. Si sa soltanto che è un nome di chiara origine greca, ma a cosa si riferisca non è certo. Dato che -ben prima della costruzione della chiesina medievale- qui sorgeva una fonte naturale di acque fresche che sgorgava da rocce di lava nera ... forse il nome deriva dalla dicitura di allora. Il posto, nel Trecento, era infatti noto come l' Acqua di Melàn (dalla parola greca che indica il colore "nero"). La grande presenza di alberi da frutta, e in particolare di meli, potrebbe essere l'altra valida spiegazione per un nome - Milòs - che significa appunto "mela". Infine, la terza ipotesi riguarda la parola "Mulino". Poco sopra Milo infatti sorgeva - e sorge ancora oggi - il borgo di Fornazzo, terra di boscaioli e falegnami, le cui segherie (ancora operative) funzionavano in passato grazie ad un mulino ad acqua.

Dato il successo turistico moderno di Milo, in pochi si fanno ancora domande sull'origine del suo nome. Per tutti, questo delizioso paese immerso nei freschi boschi del Parco dell'Etna, è un luogo in cui ritrovare pace interiore, benessere fisico e anche spettacolari panorami. Milo è comune indipendente (si è separato dalla municipalità di Sant'Alfio, di cui era periferia) dal 1955. Il cuore del paese è la piazza con la chiesa di Sant'Andrea e il balcone panoramico che abbraccia costa e cime dell'Etna. Qui si può ammirare anche la statua di bronzo che ritrae Battiato e Dalla a grandezza naturale. Da ammirare, in paese, anche l'albero di ginestra più alto di Sicilia (12 metri di altezza per 12 di larghezza della chioma) situato dentro un giardino privato che si trova in via Etnea tra i numeri 60 e 66. 


Today everyone knows it as "the village of musician and singer Franco Battiato", or "the adopted village of singer Lucio Dalla". For many others it is "the city of wine", or even the ideal viewpoint from which to admire the eruptions of Mount Etna while comfortably sitting and sipping a coffee.

However, the small town of Milo has a long and sometimes mysterious history, which dates back to the Middle Ages. This was the period in which Giovanni d'Aragona - brother and vicar of King Peter of Sicily - erected here a church dedicated to St Andrew, the patron saint sacred to crusader knights. Around the church a shelter for the knights was built, but also a summer court of the royal family of the time (14th century). Over time, the shelter and the court became an agricultural village, specialized in the cultivation of fruit and vines.

Why, then,  isn't the modern town called St Andrew ... but Milo?


This name retains an aura of still unsolved mystery. We only know that it is a name of clear Greek origin, but what it refers to is not certain. Given that - long before the construction of the medieval church - there was a natural spring of fresh water here that flowed out from black lava rocks ... perhaps the name derives from the wording of the time. In the 14th century, in fact, the place was known as the Spring of Melan (from the Greek word which indicates the colour "black"). The large presence of orchards, and in particular of apple tree fields, could be the other valid explanation for a name - Milòs - which means "apple". Finally, the third hypothesis concerns the word "mill". In fact, just above Milo stood - and still stands today - the village of Fornazzo, a land of woodcutters and carpenters, whose sawmills (still operational) worked in the past thanks to a water mill.

Given Milo's modern tourist success, few people still wonder about the origin of its name. For everyone, this delightful town nestled in the cool woods of the Etna Regional Park is a place to rediscover inner peace, physical well-being and even spectacular views. Milo has been an independent municipality (it separated from the municipality of Sant'Alfio, of which it was a suburb) since 1955. The core of the town is the square with the church of St Andrew and the panoramic balcony that embraces the coast and the peaks of Etna. Here you can also admire the life-size bronze statue depicting singers Battiato and Dalla. Also worth admiring, in the village, is the tallest broom tree in Sicily (12 meters in height by 12 in width of the crown) located in a private garden along the main street, via Etnea, between numbers 60 and 66.

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