Conone Navacita nacque nel paese di Naso (oggi in provincia di Messina) il 3 giugno 1139, sotto il regno normanno di Ruggero. Era figlio di una delle famiglie più ricche della zona ed era erede delle fortune del padre, che avrebbe dovuto tramandare ai propri figli. Ma all'età di 15 anni, il ragazzo fu conquistato dalla vita religiosa, al punto che - mettendosi contro la volontà familiare - fuggì presso il monastero basiliano del suo paese. Qui venne accolto e mandato a istruirsi presso un altro monastero, nella vicina cittadina di Frazzanò, dove divenne sacerdote.
Sentendosi predisposto a una vita di preghiera e solitudine, andò a vivere in una grotta dove si nutriva dei semplici frutti della terra. Ma quando l'abate del monastero di San Basilio dovette lasciare la carica, venne designato lui per sostituirlo. Così il giovane eremita diresse per alcuni anni il convento, poi decise di intraprendere il viaggio verso la Terra Santa e trascorse alcuni anni a Gerusalemme. Al ritorno, morti i genitori, donò tutta la propria eredità ai confratelli basiliani e tornò a vivere nella sua grotta di Rocca d'Almo. Qui morì il 28 marzo (venerdì santo) 1236, all'età - per l'epoca incredibile! - di 97 anni.
Già mentre era in vita, a Conone (o Cono, come era conosciuto dalla gente) venivano attribuiti miracoli e grazie. Ma due, in particolare, stupirono i fedeli. Una avvenne quando era anziano. Accusato ingiustamente di aver abusato di una giovane donna, fu condannato a essere frustato in piazza. Ma quando gli tolsero la tonaca, il suo corpo aveva assunto le sembianze e le ferite del corpo di Cristo. La folla, sconvolta, lo abbracciò e lo riaccompagnò alla grotta, credendo alla sua innocenza. Il secondo miracolo avvenne nel momento della sua morte: tutte le campane di Naso iniziarono a suonare contemporaneamente senza vento e senza la mano dell'uomo. Accorsi alla grotta per capire il mistero, i paesani trovarono il corpo di San Cono - già morto - che levitava ad alcuni metri da terra.
IL CULTO DI SAN CONO
Il culto di San Cono è diffuso in tutta la Sicilia e in parte della Calabria. Ovviamente è considerato il patrono da invocare se si hanno problemi di naso e di orecchie. Il suo tempio si trova nella città natia - Naso - ma in provincia di Catania esiste un paese intitolato direttamente a lui.
Il comune di San Cono ha una storia davvero particolare legata ancora una volta a un miracolo del santo. Il paese fu fondato nel XVIII secolo da un marchese che qui possedeva un feudo. Un giorno, un monaco basiliano originario di Naso si presentò al marchese, a Catania, per comprare da lui del grano. Ma non avendo soldi, gli lasciò come pegno un anello promettendo di tornare a pagare in seguito. Non tornò mai più. Il marchese allora partì e andò a cercare il monaco a Naso. Qui, entrando nella chiesa, vide l'immagine di quell'uomo dipinta sulle pareti. Era San Cono ... solo che era morto 500 anni prima! A ricordo dell'evento eccezionale, il marchese chiamò il feudo San Cono.
Conone Navacita was born in the town of Naso (today in the district of Messina) on 3rd June 1139, under the Norman reign of Roger. He was the son of one of the richest families in the area and heir to his father's fortunes, which he should have passed on to his children. But at the age of 15, the boy was conquered by the religious life, to the point that - going against the family will - he fled to the Basilian monastery in his town. Here he was welcomed and then sent to be educated at another monastery, in the nearby town of Frazzanò, where he became a priest.
Feeling predisposed to a life of prayer and solitude, he went to live in a cave where he fed on the simple fruits of the land. But when the abbot of the monastery of St. Basilius had to leave his office, he was appointed to replace him. So the young hermit directed the convent for a few years, then decided to embark on the journey to the Holy Land and spent a few years in Jerusalem. On his return, his parents dead, he donated all his inheritance to the Basilian monks and returned to live in his cave in Rocca d'Almo. There he died on March 28th (Good Friday) 1236, aged - for the time being incredible! - 97 years old.
Even while he was alive, Conone (or Cono, as he was known by the people) was attributed miracles and graces. But two, in particular, amazed the devoutees. One happened when he was old. Unjustly accused of abusing a young woman, he was sentenced to be whipped in the square. But when they took off his cassock, his body had taken on the appearance and wounds of the body of Jesus Christ. The shocked crowd, then, embraced him and accompanied him back to the cave, believing in his innocence. The second miracle occurred at the moment of his death: all the bells of Naso began to ring simultaneously without wind and without the hand of man. Rushed to the cave to understand the mystery, the villagers found the body of St. Cono - already dead - which was levitating a few meters above the ground.
THE WORSHIP OF SAINT CONO
The worship of St. Cono is widespread throughout Sicily and part of Calabria. He is considered the patron to invoke if you have nose and ear problems. His temple is located in his native town -Naso- but in the district of Catania there is a town directly named after him.
The municipality of San Cono has a very particular history linked once again to a miracle of the saint. The town was founded in the 18th century by a marquis who owned a fiefdom here. One day, a Basilian monk from Naso presented himself to the Marquis in Catania in order to buy wheat from him. But having no money, he left his ring as a pledge promising to pay back later. He never came back. The marquis then went to look for the monk in Naso. There, entering the town's church, he saw the image of that man painted on the walls. It was San Cono ... but ... he had died 500 years earlier! In memory of the exceptional event, the marquis called the fief San Cono.
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