Caltagirone è una cittadina agricola che vive di frutti della terra e di allevamento, ma nessuno se ne ricorda. Perchè quella che anticamente era "qalat al-girani" (castello delle grotte) conserva un'arte millenaria ben più importante: quella della lavorazione dell'argilla. Grazie alla stessa conformazione del terreno, residuo di fondali marini antichi, l'argilla è un materiale che si trova ovunque e che - nelle mani degli abili artigiani locali - diventa vasi, mattonelle, oggetti d'uso e di decorazione.
Furono gli arabi, con la loro dominazione del IX e X secolo, a portare allo sviluppo della lavorazione delle argille in ceramiche e soprattutto alla loro decorazione, utilizzando quei colori brillanti che sarebbero diventati il marchio di fabbrica dell'arte di Caltagirone. Tra i secoli XI e XIII a Caltagirone si insediò una nutrita comunità di mercanti genovesi i quali trovarono la soluzione ideale per unire l'artigianato al commercio, dando il via alla fama internazionale delle ceramiche di questa città.
Caltagirone si ingrandì con moderazione nel corso dell'era moderna, basando la propria economia su allevamento, agricoltura e artigianato. La ricchezza dei suoi edifici barocchi conferma il benessere della gente del posto tra il 1500 e il 1800. Nonostante i pesanti bombardamenti della II Guerra Mondiale, Caltagirone venne ricostruita con la stessa attenzione al bello che l'aveva caratterizzata in passato.
Se vi trovate a passare da questa bellissima città, oltre ad ammirare le ceramiche presenti letteralmente ovunque (sui muri, sui camini delle case, nei segnali stradali e ovviamente nei tanti negozi), andate alla scoperta dei suoi monumenti:
- la scalinata di Santa Maria del Monte - gigantesca scalinata di 142 scalini che sale per 130 metri dalla piazza principale di Caltagirone fino alla vecchia chiesa madre barocca di Santa Maria. Ogni gradino è decorato con decine di piastrelle di ceramica dipinta, e ogni disegno è diverso dall'altro in una varietà sconvolgente.
- San Francesco di Assisi - spettacolare chiesa barocca situata a poca distanza dalla cattedrale moderna.
- Cattedrale di San Giuliano - la struttura ottocentesca copre un antichissimo sito risalente al XIII secolo e sostituisce la prima chiesa crollata nel XVI secolo e nel 1693, entrambe le volte a causa del terremoto.
- Santissimo Salvatore - edificio di epoca barocca.
- San Domenico - anche questo un edificio barocco dalla caratteristica facciata concava.
- Galleria Luigi Sturzo - il salotto cittadino coperto, con bar e luoghi di ritrovo per tutti.
Fuori città si trovano diversi siti archeologici come Sant'Ippolito, Casazze, Necropoli della Montagna, Monte San Mauro.
Proprio a Monte San Mauro, nel 1945, venne combattuta una delle battaglie del Movimento Indipendentista Siciliano EVIS. Qui gli indipendentisti si scontrarono con i carabinieri e rimasero sul campo tre morti. A ricordo di quel drammatico evento, oggi sulla vetta del monte spicca un obelisco triangolare bianchissimo, spesso accompagnato da una bandiera con la Trinacria che gli sventola accanto. Il movimento che tentò per un breve periodo, nel secondo dopoguerra, di rendere la Sicilia una nazione separata dall'Italia dovette capitolare nel 1948. L'isola non divenne mai indipendente ma ottenne uno Statuto di Autonomia che di fatto le dona una notevole autorità decisionale su molte materie di governo.
Caltagirone is an agricultural town that thrives on fruits of the earth and farming, but no one remembers it. Because what in ancient times was called "qalat al-girani" (castle of the caves) preserves a more important millenary art: that of clay processing. Thanks to the same conformation of the land, a remnant of ancient sea beds, clay is a material that is everywhere, over there. And in the hands of skilled local artisans it becomes vases, tiles, objects of daily use and for decoration.
It was the Arabs, with their domination of the 9th and 10th centuries, who led to the development of the processing of clay into ceramics. They above all taught locals to improve the decoration using those bright colours that would become the trademark of Caltagirone's art. Between the 11th and 13th centuries a large community of Genoese merchants settled in Caltagirone. They found the ideal solution to combine craftsmanship with trade, giving way to the international fame of the ceramics of this city.
Caltagirone expanded with moderation during the modern era, basing its economy on breeding, agriculture and craftsmanship. The richness of its baroque buildings confirms the well-being of the locals between 1500s and 1800s. Despite the heavy bombings of World War 2, Caltagirone was rebuilt with the same attention to beauty that had characterized it in the past.
If you find yourself passing by this beautiful city, in addition to admiring the ceramics ... literally everywhere (on the walls, on the chimneys of the houses, in the road signs and obviously in the many shops), go to the discovery of its monuments:
- the stairway of Santa Maria del Monte - gigantic stairway of 142 steps that climbs up for 130 meters from the main square of Caltagirone to the old baroque main church of Santa Maria. Each step is decorated with dozens of painted ceramic tiles, and each design is different from the other in a bewildering variety.
- St Francesco di Assisi - spectacular baroque church located a short distance from the modern cathedral.
- Cathedral of St Giuliano - the nineteenth-century structure covers an ancient site dating back to the 13th century and replaces the first church which collapsed in the 16th century and in 1693, both times due to the earthquake.
- Santissimo Salvatore - Baroque period building.
- St Domenico - also a Baroque building with a characteristic concave façade.
- Galleria Luigi Sturzo - the covered city gallery used as a public relax place, with cafes and clubs in it.
In the outskirts of the city there are several archaeological sites such as Sant'Ippolito, Casazze,
Necropoli della Montagna, Mount San Mauro.
Necropoli della Montagna, Mount San Mauro.
At the foot of Mount San Mauro, in 1945, one of the battles of the Sicilian Independence Movement EVIS was fought. Here, the separatists clashed with the Italian army and three dead remained on the field. In memory of that dramatic event, today, on the top of the mountain stands a bright white triangular pillar, often accompanied by a flag with the Trinacria (the symbol of Sicily) waving next to it. The movement - that attempted for a short period, after World War 2, to make Sicily a separate nation from Italy - had to capitulate in 1948. The island never became independent but obtained a Statute of Autonomy which in fact gives it considerable decision-making authority on many government issues.
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