C'era una volta, non lontano da Siracusa in Sicilia, un fazzoletto di terra paludosa che i pescatori del luogo avevano adibito a vasche per le saline. Tutto cadde in abbandono quando la zona di Priolo Gargallo divenne uno dei poli chimico-industriali più attivi (e inquinati) d'Italia. Industrie, ciminiere, fumi e fuochi tossici riempirono l'aria e fecero fuggire i pescatori e i produttori di sale. L'economia galoppava, ma la natura moriva.
Il fazzoletto di terra tornò ad essere palude e la gente del posto, ma anche le aziende, lo utilizzarono come discarica. Finchè, a fine anni Novanta, un progetto realizzato dalla Regione Sicilia e dalla LIPU (Lega Italiana Protezione Uccelli) decise di tentare l'impossibile. In quella oasi-discarica, infatti, si posavano a riposare tanti uccelli migratori di passaggio tra Europa e Africa. Animali che meritavano molto più di una fogna a cielo aperto.
Il grande impegno dei volontari LIPU, ma anche delle amministrazioni comunali della cittadina di Priolo, hanno fatto sì che nel 2001 si inaugurasse la Riserva Naturale Orientata Saline di Priolo. Quasi due anni di lavoro di bonifica hanno riportato il territorio ad uno stato di pulizia e di salute necessario, quindi si è provveduto ad aprire sentieri, realizzare isole artificiali (demolendo una vecchia strada carrabile), costruire capanni e luoghi di osservazione.
Un impegno straordinario che ha regalato al territorio di Priolo una riserva florida e ricca di fauna, soprattutto uccelli, nonostante sia circondata da industrie fumanti. Il lavoro costante dei volontari - che hanno anche affrontato incendi e alluvioni - ha fatto sì che gli animali abbiano trovato il loro habitat perfetto. In modo particolare, i fenicotteri.
Questi splendidi uccelli africani, abituati a nidificare soltanto nelle regioni dell'Africa orientale, hanno cominciato a popolare le Saline di Priolo quasi a sorpresa. Di solito sostavano lì poche settimane, tra un viaggio e l'altro. Nel 2015, per la prima volta, 70 coppie deposero le uova al centro del pantano di Priolo. Da allora, la popolazione di fenicotteri è aumentata vertiginosamente, fino ad arrivare a 800 coppie nel 2020! Se un uccello "difficile" e dai gusti complicati come il fenicottero si sente al sicuro a Priolo, nonostante le ciminiere e i fumi che riempiono l'aria, significa che la riserva funziona. E non tutto è brutto e sporco, anzi ... tutt'altro!
Oggi la Riserva Saline di Priolo vanta anche un primo premio come "Riserva Più Bella d'Italia" e la nomina "DESTINAZIONE EUROPEA DI ECCELLENZA", con un aumento vertiginoso del turismo, anche internazionale, nella zona (un tempo dimenticata) di Priolo e Augusta. Il segno di una Sicilia che funziona, che ama la natura e che sa come sfruttare il territorio per regalare anche lavoro e fortuna a chi vi abita.
SCOPRIRE LE SALINE SIGNIFICA ANCHE SCOPRIRE PRIOLO
Priolo oggi non è più solo industrie e inquinamento. In questa cittadina, che ormai ruota intorno alla riserva, si possono ammirare: un antico castello bizantino, il Castrum; la basilica paleocristiana di San Focà (IV secolo); i resti delle Catacombe di Manomozza vicino la basilica; due torrette militari del XVI e del XIX secolo; i resti della Guglia (obelisco) di Marcello, monumento di epoca romana risalente al I secolo avanti Cristo.
Once upon a time, not far from Syracuse in Sicily, there was a patch of marshy land that the local fishermen had used as tanks for the salt pans. Everything fell into abandonment when the Priolo Gargallo area became one of the most active (and polluted) chemical-industrial centers in Italy. Industries, smokestacks, toxic fumes and fires filled the air and made fishermen and salt producers flee. The new economy galloped, but nature was slowly dying.
The patch of land became swamp again and the locals, but also the industrial companies, used it for their rubbish. Until, at the end of the 1990s, a project carried out by the Sicily Region and the association LIPU (Italian Bird Protection League) decided to try the impossible mission! In that oasis-landfill, in fact, many migratory birds passing through Europe and Africa alighted to rest. Those animals deserved more than a dirty sewer in the open air.
The great commitment of LIPU volunteers, but also of the municipal administrations of the town of Priolo, led to the inauguration of the Saline di Priolo Oriented Nature Reserve in 2001. Almost two years of garbage collection have brought the territory back to a state of cleanliness and health. Then they also proceeded to open paths, create artificial islands (after demolishing an old driveway), build huts and observation places for birdwatchers.
An extraordinary commitment that has given the Priolo area a flourishing reserve rich in fauna, especially birds, despite being surrounded by smoking industries. The constant work of the volunteers - who have also faced fires and floods - has ensured that the animals have found their perfect habitat. In particular, the flamingos.
These splendid African birds, accustomed to nesting only in the regions of East Africa, began to populate the Priolo ponds almost by surprise. They usually stayed there a few weeks, between their migration trips. In 2015 though, for the first time, 70 couples laid their eggs in the reserve. Since then, the flamingo population has soared, reaching 800 couples in 2020! If a "difficult" bird with complicated tastes like the flamingo feels safe in Priolo, despite the chimneys and the fumes that fill the air, it means that the reserve is working. And not everything is ugly and dirty, on the contrary ... far from it!
Today the Saline di Priolo Reserve also boasts a first prize as "Most Beautiful Reserve in Italy" and the nomination as "EUROPEAN DESTINATION OF EXCELLENCE". This means a large increase in tourism, including international visitors, in the (once forgotten) area of Priolo and Augusta. The sign of a Sicily that works, that loves nature. A new Sicily that knows how to exploit the territory in a natural and safe way, so to also give work and wellness to those who live there.
BESIDES THE RESERVE, DISCOVER THE TOWN OF PRIOLO
The town of Priolo today is no longer just "industries and pollution". It now revolves around the Saline di Priolo reserve, and shows with pride its ancient monuments. Do admire, in Priolo: an ancient Byzantine castle, the Castrum; the early Christian basilica of St Focà (4th century); the remains of the Catacombs of Manomozza near the basilica; two military turrets from the 16th and 19th centuries; the remains of the spire (obelisk) of Marcellus, a Roman monument dating back to the 1st century BC.
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