domenica 25 aprile 2021

Le leggende del Grande Terremoto - The 1693 earthquake tales

 

photo SICILIA MC - terremoto Etna Est 2018

<<L'orribilissimo terremoto dell'anno 1693 è stato, senza alcun dubbio, il maggiore il più pernicioso che tra tanti avesse danneggiato la Sicilia, e sarà sempre l'infaustissima sua memoria luttuosa negli annali dell'isola, tanto per la sua durazione, quanto per la rovina portata dappertutto.>>

Così riporta la Istoria Cronologica dei Terremoti di Sicilia nel 1743 ricordando il sisma che devastò la linea costiera siciliana da Messina fino a Portopalo, con gravi danni anche a Malta. Un terremoto definito, ancora oggi, il più potente mai registrato in Italia in tempi moderni (7.7 Richter). Due scosse - il 9 e l' 11 gennaio - precedute da diversi sciami sismici sorpresero la popolazione. La prima avvenne alle ore 21 e fece un numero di danni inferiore, spingendo però la gente a dormire fuori di casa. Due giorni dopo, non essendo arrivata alcuna "replica" del terremoto, molti rientrarono nelle abitazioni e furono travolti lì dalla seconda scossa - la più violenta - alle 13 del giorno 11. 

Cinquanta centri abitati rasi al suolo, oltre 60.000 morti solo in Sicilia, una serie infinita - due anni - di scosse di assestamento e una intera regione da ricostruire. Questo terremoto sarebbe rimasto a lungo nella memoria della popolazione tramandato da canzoni e filastrocche ("all'unnici Innaru a vintun'ura, senza sonu s'abballava; cu sutta li petri, cu sutta li mura, cu misericordia chiamava"). Ma ancor più numerose sono le leggende e i racconti fiabeschi cresciuti intorno a questo evento. Ne vogliamo riportare alcuni.

LA STREGA E DON ARCALORO - pochi giorni prima del grande sisma, un nobile catanese, il barone Arcaloro di Scammacche, venne preso di mira da una anziana "strega" che lo perseguitava con premonizioni di morte: aveva sognato Sant'Agata che intercedeva presso Dio per salvare Catania da un terremoto, ma Dio non l'ascoltava. Il barone, indignato, fece cacciare la strega ma - nel dubbio - decise di trasferirsi con la famiglia in campagna. Appena in tempo. Il giorno seguente il terremoto distrusse la città e il suo palazzo.

IL VESCOVO ANTISISMICO - sempre a Catania visse in quegli anni un vescovo chiamato Francesco Carafa. Finché questi rimase in vita, nonostante terremoti ed eruzioni Catania non fu mai in pericolo. Morì alla fine del 1692, pochi mesi dopo il sisma del 1693 rase al suolo la città. Viene ricordato con queste parole: umilissimo, padre dei poveri, pastore così amante delle sue pecorelle, che poté allontanare da Catania due sventure da parte dell’Etna, prima del terremoto del 1693. Dopo di che morì. Giace in questo luogo. Fosse vissuto ancora, così non sarebbe caduta Catania.

SAN GIOVANNI BATTISTA IN GENNAIO - la cittadina ragusana di Vittoria durante il terremoto vide crollare la chiesa madre e la statua del patrono San Giovanni Battista. Secondo la popolazione il santo aveva "sacrificato la propria statua per aver salva la città". Da allora qui, la festa del Battista - di norma il 24 giugno - viene celebrata l'11 gennaio.

LA TEMPESTA DIVINA SU LIPARI - Lipari e le Isole Eolie furono risparmiate dal terremoto del 1693, che venne sentito benissimo ma non causò vittime. La popolazione crede fermamente di essersi salvata grazie a un evento premonitore che li ha indotti a pregare per "ripulirsi l'anima". Avvenne qualche mese prima del sisma, quando "improvvisamente si annuvolò il cielo e si oscurò come se volesse piovere, e improvvisamente si scatenò sull’isola una furiosa tempesta come di grandine ma i  chicchi erano grossi e pesanti fino a cinque libre, avevano una forma triangolare con tre punte lunghe ed al centro come la figura di un occhio che risaltava perché più chiaro. Questa burrasca sorvolò l’isola con un forte frastuono e si scaricò a mare, senza colpire nessuna persona ma solo alcuni animali che morirono (fonte: archivio storico eoliano)". Visto il prodigio i liparioti corsero a confessarsi e a pentirsi e il terremoto del gennaio successivo non li danneggiò.


photo SICILIA MC - Etna earthquake 2018 

<<The terrible earthquake of the year 1693 was, without any doubt, the greatest and most pernicious in Sicily, and  its most ominous mourning memory will always remain in the annals of the island, both for its duration and for the ruin carried everywhere.>>

This is how the Chronological History of the Sicilian Earthquakes in 1743 reports, recalling the earthquake that devastated the Sicilian coastline from Messina to Portopalo, with serious damage also in Malta. An earthquake defined, even today, the most powerful ever recorded in Italy in modern times (7.7 Richter). Two tremors - on 9 and 11 January - preceded by several seismic series surprised the population. The first took place at 9 pm and did less damage, but prompted people to sleep outside the house. Two days later, since no "reply" of the earthquake arrived, many returned to their homes and were overwhelmed there by the second shock - the most violent - at 1pm on the 11th January.

Fifty towns razed to the ground, over 60,000 dead in Sicily only, an endless series - two years - of aftershocks and an entire region to be rebuilt. This earthquake would remain long in the memory of the population handed down by songs and rhymes ("At 9pm, we all danced with no sound. Some under the stones, some under the walls, others called for mercy"). But even more numerous are the legends and fairy tales that grew up around this event. We want to report some of them.

THE WITCH AND SIR ARCALORO - a few days before the great earthquake, a nobleman from Catania, Baron Arcaloro di Scammacche, was targeted by an elderly "witch" who persecuted him with premonitions of death: she had dreamed of St.Agatha who interceded with God to save Catania from an earthquake, but God did not listen to her. The baron, very upset, sent the witch away but - being in doubt - he decided to move with his family to the countryside. Just in time. The following day the earthquake destroyed the city and its palace.

THE ANTI-SEISMIC BISHOP - still in Catania, those days lived a bishop called Francesco Carafa. As long as he remained alive, despite earthquakes and eruptions Catania was never in danger. He died at the end of 1692, a few months later ... the earthquake of 1693 destroyed the city. He is remembered with these words: very humble, father of the poor, a shepherd so fond of his sheep, that he was able to remove two misfortunes on the part of Etna from Catania, before the earthquake of 1693. Then he died. He lies in this place. Had he still lived, so Catania would have not fallen.

ST JOHN BAPTIST IN JANUARY - during the earthquake the small town of Vittoria saw the main church and the statue of the patron Saint, St John the Baptist, collapse. According to the population, the saint had "sacrificed his own statue so to save the town". Since then, the feast of the Baptist - usually on June 24th - is celebrated here on January 11th.

THE DIVINE STORM ON LIPARI - Lipari and the Aeolian Islands were spared by the earthquake of 1693, which was felt very well but caused no victims. The population firmly believes that they have been saved thanks to a premonitory event that led them to pray to "cleanse their souls". It happened a few months before the earthquake, when "suddenly the sky clouded over and darkened as if it wanted to rain. Again suddenly a furious storm like hail broke out on the island but the grains were big and heavy up to five pounds, they had a shape triangular with three long points and in the center like the figure of an eye that stood out because it was clearer. This storm flew over the island with a loud noise and discharged into the sea, without hitting any person but only some animals that died (source: archive Aeolian historian) ". Given the prodigy, the Lipariotians ran to confession and repent and the earthquake of the following January did not damage them.


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