giovedì 20 giugno 2019

Lo schiavo Euno - The brave Sicilian slave

                       photo by Herb Ritts - Man With Chain


In un tempo - quello della dominazione Romana - in cui i dazi sull'agricoltura erano talmente alti da indebitare fino al collo migliaia di contadini, in Sicilia molti di essi divennero schiavi per pagare  - fisicamente - le tasse che non avevano versato. Euno era tra questi.

Contadino nella zona di Enna, ridotto in schiavitù dal suo stesso vicino di campo che voleva ingraziarsi i Romani per ottenere la cittadinanza, fu costretto a lavori pesanti e a gravi torture, subendo ingiustizie tali per cui ad un certo punto decise di ribellarsi. Lo fece insieme ad altri schiavi della proprietà, uccidendo il padrone e fuggendo con i suoi beni.
Man mano che avanzavano verso sud, preceduti dalla loro fama, gli schiavi ribelli attiravano a sé altri schiavi formando un vero e proprio esercito che nel 136 avanti Cristo riuscì addirittura a espugnare la città di Morgantina. 

Gli ex schiavi elessero re proprio il loro condottiero Euno e continuarono la propria marcia raggiungendo anche Taormina. Giunti sulla costa contavano più di 200.000 uomini e avevano sconfitto diverse legioni Romane. I Romani reagirono inviando in Sicilia un esercito più grande e organizzato ma Messina impedì loro l'attracco difendendo a costo di 8000 morti la propria terra. Alla fine, però, i Romani riuscirono a sfondare e inseguirono gli schiavi in ritirata fino a Enna.

Protetti dalla propria città, Euno e i compagni combatterono valorosamente ma furono fatti prigionieri nonostante tutto. Ventimila cittadini di Enna - inclusi donne e bambini - furono massacrati "per punizione", mentre il ribelle Euno fu gettato in carcere a vita. Morì di lì a pochi anni, di stenti e torture. Oggi la città di Enna ricorda questo suo valoroso concittadino, e i martiri della Prima Guerra Servile, con una statua che rappresenta Euno mentre spezza le catene ai piedi del Castello di Lombardia.


At the time of the Roman Empire - when the taxation on agriculture was so high as to burden thousands of peasants up to their necks, in Sicily many of them were imprisoned as  slaves in order to pay - physically - their duties. Euno was among them.
A farmer in the area of ​​Enna, enslaved by his own neighbour who wanted to ingratiate himself with the Romans to obtain the citizenship, he was forced to do heavy labor and suffered severe torture and so many injustices  that at some point he decided to rebel. He did it along with other property slaves, killing his master and fleeing with his possessions.

As they advanced southward, preceded by their fame, the rebel slaves attracted other slaves to themselves, forming a real army that in 136 BC even managed to conquer the city of Morgantina.

The former slaves elected as their king their own leader Euno and continued their march reaching also Taormina. Once on the coast there were more than 200,000 men and they had  already defeated several Roman legions. The Romans reacted by sending a larger and more organized army to Sicily but the city of Messina prevented them from docking, defending their land at the cost of 8000 victims. In the end, however, the Romans managed to break through and chased the retreating slaves up to Enna.
Protected by their own city, Euno and his companions fought bravely but were taken prisoner despite everything. Twenty thousand citizens of Enna - including women and children - were murdered "as punishment", while the rebel Euno was jailed for life. He died within a few years. Today the city of Enna remembers its valiant fellow citizen, and the martyrs of that First Servile War, with a statue that represents Euno breaking his chains at the foot of the Castle of Lombardia.

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