foto: www.lagazzettagrigentina.it/
"Certe cose nemmeno a Canicattì", "Non voglio finire trasferito a Canicattì", "Mica dobbiamo arrivare fino a Canicattì" .... sono solo alcuni esempi di frasi di uso comune, nelle quali questa cittadina in provincia di Agrigento viene usata come termine di paragone negativo. Sinonimo di "lontano, brutto, incivile", era finita anche in una canzone per bambini di Lino Toffolo negli anni Ottanta con una strofa che recitava "I bambini di Canicattì sono stanchi di star lì". Ma perché questo luogo è tanto disprezzato? In fondo, ha una bellissima storia legata alla antica lavorazione della terracotta, tanto che il suo nome deriva dall'arabo AYN AT-TIN ovvero "fossato di argilla" e di sicuro era già famoso al tempo dei Romani, sebbene soltanto con la conquista araba trovò il proprio periodo d'oro. Passata, nel 1087, al dominio del barone Palmeri, soldato fedele di Ruggero il Normanno, seguì l'iter di conquiste che interessò anche il resto della Sicilia col susseguirsi di francesi e spagnoli e piemontesi. L'economia del paese è sempre stata legata all'allevamento e all'agricoltura, per questo la vita media dei locali non era ricca ma anzi molto modesta. Un piccolo momento di rinascita si visse tra gli anni Sessanta e Ottanta con la coltivazione delle viti che ebbe un notevole incremento ma il coinvolgimento in fatti mafiosi frenò il rilancio subito dopo.
Eppure a Canicattì ci sono molte bellezze.
Una decina di chiese settecentesche di notevole valore, palazzi nobiliari anche più antichi, il bellissimo Teatro Sociale progettato da Basile a fine Ottocento, una necropoli bizantina e un castello detto Rocca Baronale. Bellissima la PROCESSIONE ARMATA in onore della Madonna che, si narra, aiutò i cristiani a sconfiggere i Saraceni. E oggi si porta in processione scortata da alabarde che pare siano proprio quelle degli arabi sconfitti allora! Uno dei palazzi più belli e strani di Canicattì è PALAZZO LA LOMIA che pare fosse abitato da un barone spendaccione che nella furia di distribuire cariche nobiliari nominò duca perfino ... il suo merlo! Era di Canicattì il generale italiano Luigi Gangitano, eroe pluridecorato in Eritrea e mito di Gabriele D'Annunzio. Era di Canicattì anche il padre dell'attore americano Ben Gazzara, ma soprattutto è illustre cittadino canicattinese il giudice "ragazzino", Rosario Livatino (nato qui nel 1952 e ucciso dalla mafia nel 1990). A Canicattì è legata una macabra legenda su un misterioso tesoro "del demonio" che potete leggere cliccando QUI.
"Such things don't even happen in Canicattì," "Either you work well or you'll be moved to Canicattì," "Is it as far as Canicattì?" .... are just a few examples of common usage phrases where this town in the province of Agrigento is used as negative comparison. Synonym of "far, ugly, uncivilized" it was also mentioned in a song for children with a verse reciting "Canicattì's children are tired of staying there." But why is this place so despised? After all, it has a beautiful story related to the ancient terracotta processing, so that its name derives from the Arabic AYN AT-TIN or "clay moat" and was certainly already famous in Roman times, though only with the Arab conquest it found its golden age. In 1087 became a feud of Baron Palmeri, a faithful soldier of Ruggero the Norman, then followed the series of conquests that also affected the rest of Sicily with the succession of French, Spaniards and Piedmontese. The economy of the town has always been linked to breeding and farming, so the average way of life of the people there was not rich but rather modest. A small moment of revival came in the 1960s up to 1980s when the cultivation of the vines had a remarkable increase but the involvement in mafia facts troubled the relaunch immediately afterwards.
Yet in Canicattì there are many beauties.
A dozen of eighteenth-century churches of considerable value, even older aristocratic palaces, the beautiful Social Theater designed by architect Basile in the late nineteenth century, a Byzantine necropolis and a castle called Rocca Baronale. They celebrate the beautiful Armed Procession in honor of the Virgin Mary which is said to have helped Christians defeating the Saracens in the early Middle Ages. And today, the statue is led into a procession escorted by alabards, which seems to be those of the defeated Arabs at that time! One of the most beautiful and strange palaces of Canicattì is PALAZZO LA LOMIA which seems to have been inhabited by a crazy baron who -in the fury of distributing noble posts- even nominated Duke his own ... blackbird! In Canicattì was born the Italian general Luigi Gangitano, a multi-awarded war hero in Eritrea and the myth of poet Gabriele D'Annunzio. The father of American actor Ben Gazzara was born here too, but above all, the most important and illustrious Canicattì citizen was the so called "kid judge" Rosario Livatino (born here in 1952 and killed by the Mafia in 1990). Canicattì also links its own story to a tale about a mysterious treasure found by two brothers. The golden coins they found in a cave were "the treasure of the devil itself", in fact as the youngest of the two tried to hide some of them in his shoe he was discovered by the devil and died the following day!
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