mercoledì 25 febbraio 2015

A fujtina. Runaway lovers



La "fujtina" (in dialetto siciliano, "piccola fuga") è stato da sempre un metodo di ricatto da parte di giovani amanti per costringere le famiglie a farli sposare. C'è da dire che in Sicilia, per secoli, sono stati i padri a imporre le nozze ai figli, i quali dovevano star zitti e obbedire. Se si rifiutavano o se disonoravano la famiglia disobbedendo al genitore rischiavano anche la morte, come narra la storia della Baronessa di Carini.
Ma se disobbedire al genitore era peccato grave, ancor più grave era fare sesso prima delle nozze. Davanti a questa "macchia", sociale e religiosa, c'era un solo rimedio: il matrimonio.
Capito ciò, i giovani siciliani innamorati hanno spesso usato la "fujtina" per costringere le famiglie a farli sposare, ottenendo così proprio ciò che volevano. Molto spesso, durante la fuga (che deve avvenire sempre di notte) non succedeva proprio niente, i ragazzi si limitavano a dormire senza avere rapporti. Ma il solo sospetto che "il peccato" fosse avvenuto convinceva madri e padri a farli sposare. La "fujtina" è rimasta radicata nella tradizione siciliana fino ai nostri giorni. Anzi, in tempi recenti alcuni criminali l'hanno usata per ottenere con la forza (stupro) la ragazza che desideravano. Un caso eclatante fu quello di Franca Viola, prima donna a ribellarsi a questa imposizione e alla mafia negli anni Sessanta, di cui vi racconteremo la storia in seguito.
Una delle ultime "fujtine" si è verificata lo scorso anno in un paesino della provincia di Catania, dove un ventenne è fuggito insieme a una liceale creando un caso di cronaca come non se ne sentivano da tempo. Sono tornati dopo due giorni, sani e salvi e felici. Ma i tempi sono cambiati ... anche in Sicilia ... e i genitori non hanno acconsentito ugualmente alle nozze precipitose!



The "fujtina" (in Sicilian dialect, "running away") has always been a  blackmail used by young lovers to force their families to let them get married. It must be said that in Sicily, for centuries, were the fathers to impose the marriage to the children, who had to keep quiet and obey. If they refused, or  dishonored the family by disobeying the parent, they risked even death, as the story of the young Baroness of Carini tells.
But if disobeying the parents was considered a big sin, even bigger was the sin to have sex before the wedding. Before this social and religious "stain" there was only one remedy: marriage.
Understood this, the young Sicilian lovers have often used the "fujtina" to force families to accept their will, thus obtaining exactly what they wanted. Very often, during the elopement (which should always take place at night) nothing happened, the kids slept together but without having any sex. But the mere suspicion that the "sin" had occurred convinced mothers and fathers to let them get married. The "fujtina" remained rooted in Sicilian tradition to this day. In recent times some criminal has used it to obtain by force (rape) the girl he wanted. A notable case was that of Franca Viola, first woman to rebel against this imposition and the Mafia in the 1960s, whose story we will soon tell.

One of the last "fujtine" occurred last year in a village in the district of Catania, where a 20-year-old ran away with a high school girl by creating a case as we hadn't heard for a long time, in the news. They returned two days later, safe and sound and happy. But times have changed ... even in Sicily ... and the parents didn't consent to the hasty marriage!


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