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In tanti, sbagliando, associano il nome di Novara di Sicilia alla unificazione italiana del 1860 e alla conquista, da parte dei piemontesi Savoia, del meridione. Ma "questa" Novara non ha nulla a che vedere con la Novara piemontese ... nemmeno il nome. La città del nord, infatti, nasce come "Nova Aria" ovvero la nuova città celtica di Aria, ricostruita dopo la distruzione. Il piccolo borgo siciliano, arroccato tra le cime dei Nebrodi e quelle dei Peloritani, invece deve la propria denominazione agli arabi e ... a Sant'Ugo!
Quando nell'XI secolo i cavalieri cristiani riconquistarono la Sicilia, strappandola al dominio islamico, alcuni coloni di origine lombarda si insediarono sui monti messinesi, nei dintorni del castello di Nuah (una parola araba che significava "giardino fiorito"). Qui, per prima cosa, costruirono una chiesa dedicata alla Madonna. Cento anni dopo, nel 1171, il monaco francese Sant'Ugo da Citeaux venne in Sicilia per completare la missione cistercense nel sud Europa e fondò - presso la chiesa della Madonna di Nuharia, o "La Nucaria" - una abbazia. Intorno all'abbazia si formò un villaggio che, insieme al convento, divenne nel XIII secolo un borgo fortificato: Castrum Nucarie. Per la gente del posto, "Nuarie", ben presto ... Novara! Dopo l'Unità d'Italia, nel XIX secolo, la cittadina divenne Novara di Sicilia proprio per non fare confusione con la Novara del nord ... che però, con essa, non ebbe mai alcun legame.
Oltre che per i panorami spettacolari, salire fino a Novara di Sicilia (oggi nel territorio provinciale di Messina) vale il viaggio anche per le bellezze che offre il paese. Le architetture sono semplici, ma realizzate con la sapiente mano degli intagliatori di pietra locali, una tradizione di lungo corso legata alla presenza, sul posto stesso, di pietra arenaria e marmo rosso. Tra il Trecento e il Settecento, il borgo fu possedimento feudale e molte opere e monumenti che oggi lo abbelliscono sono frutto di quei tempi di ricchezza.
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Era una chiesa anche San Giorgio, oggi sconsacrata e usata come auditorium comunale.
A Novara si possono ammirare anche le rovine dell'antico Castello, resti delle fortificazioni seicentesche oggi inglobate nella cosiddetta Casa Fontana, i palazzi signorili dei nobili che qui hanno abitato e governato, il palazzo del Municipio e un bel teatro comunale.
Infine ... a Novara di Sicilia si mangia molto bene. Questa infatti è una delle capitali della famosa "pasta 'ncasciata" tanto amata dal Commissario Montalbano: qui si condisce con macinato di carne, melanzane, uova sode, formaggi di ogni tipo e pangrattato. Tipici del posto sono anche il formaggio Maiorchino e il "Lampi e Trona" (lampi e tuoni) uno stufato a base di cereali e legumi dove dominano i fagioli ... con effetti che si intuiscono dal buffo nome!
Indicazioni utili per raggiungere Novara di Sicilia si trovano sulla pagina apposita del sito comunale A QUESTO LINK.
Many people, mistakenly, still associate the name of Novara di Sicilia with the Italian unification of 1860 and the conquest of the south by the Piedmontese king. But "this" Novara has nothing to do with the Novara of Piedmont ... not even the name. The northern city, in fact, was born as "Nova Aria" or the new Celtic city of Aria, rebuilt after its destruction. The small Sicilian village, perched between the peaks of the Nebrodi and those of the Peloritani ranges, instead owes its name to the Arabs and ... to Saint Hugh!
When - in the 11th century - the Christian knights reconquered Sicily, snatching it from Islamic dominion, some settlers from Lombardy settled in these mountains, near the castle of Nuah (an Arabic word which meant "flower garden"). Here, first of all, they built a church dedicated to the Virgin Mary. One hundred years later, in 1171, the French monk Saint Hugh from Citeaux came to Sicily to complete the Cistercian mission in southern Europe. So he founded - near the church of the Virgin of Nuharia, or "La Nucaria" - a brand new abbey. A village soon formed around the abbey which, together with the convent, became a fortified town in the 13th century: Castrum Nucarie. For the locals, it soon became "Nuarie", and then Novara! After the unification of Italy, in the 19th century, the town became Novara di Sicilia in order to avoid confusion with the Novara in Piedmont ... which, however, never had any connection with it.
In addition to the spectacular views, climbing up to Novara di Sicilia (today in the district of Messina) is also worth the trip for the beauty that the town offers. The architectures are simple, but made with the skilful hand of local stone carvers, a long-standing tradition linked to the presence, on the site, of sandstone and red marble. Between the 14th and 18th centuries, the village was a feudal possession and many works and monuments that still today embellish it are the result of those wealthy times.
The largest and most beautiful church is the Dome of the Assumption (16th century), with an imposing façade and interiors rich in Baroque decorations; the church also houses a Museum of Sacred Art, with vestments, gold and silver objects and ex-votos of notable value for such a small provincial reality. The ancient abbey no longer exists. But a church dedicated to Saint Hugh, rebuilt in the 17th century, and some ruins of the convent demolished in the 18th century remain as a tribute to its memory. Other splendid churches are: St Francis, Our Lady of Announciation, St Anthony. Saint George was also a church, now deconsecrated and used as a municipal auditorium.
In Novara you can also admire the ruins of the ancient Castle, the remains of the seventeenth-century fortifications now incorporated into the so-called Casa Fontana. And more: the palaces of the noble lords who lived and ruled here, the Town Hall and a beautiful municipal theater.
Finally ... in Novara di Sicilia you eat very well. In fact, this is one of the capitals of the famous "pasta 'ncasciata" much loved by Inspector Montalbano (the famous tv series): here it is seasoned with minced meat, aubergines, hard-boiled eggs, cheese and breadcrumbs. Typical of the place are also the Maiorchino cheese and the "Lampi e Trona" (lightning and thunder) a stew made from cereals and legumes where beans dominating above all ... with effects that you can guess from the funny name!
Useful information to reach Novara di Sicilia can be found on the specific page of the municipal site AT THIS LINK.
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