sabato 11 aprile 2015

Messina, città "senza passato" -- City without a past

                                                               photo ST Komuda


Il titolo non vi inganni. Messina è una città dal grande e illustre passato ... Fondata dai Greci Calcidesi nel 757 AC col nome di Zancle (che ricordava la parola indigena per "falce"), prese il nome attuale dopo la conquista dei Messeni nel 486, giunti insieme al condottiero Anassilao di Reggio. Passò nelle mani dei Romani, che ne fecero un centro importante, per poi decadere sotto i Bizantini, gli Arabi e i Normanni.
Dal 1189 al 1516, Messina conobbe un periodo di gloria fiorente grazie alle dominazioni sveva, angioina e aragonese divenendo uno dei centri principali del Regno delle Due Sicilie con una ricchezza che veniva favorita di anno in anno dallo sviluppo del suo porto e dai commerci, oltre che dalla vita politica. Partecipò attivamente alle campagne belliche, prima a fianco della Spagna poi contro i dominatori, liberandosi insieme al resto d'Italia con i moti per l'indipendenza e con l'Unità, nel XIX secolo.
Ma lo splendore di questa città dalle antiche ricchezze venne polverizzato quasi del tutto col gravissimo terremoto del 1908. In quell'anno, all'alba del 28 dicembre, la terra tremò per 37 secondi (con magnitudo probabilmente 7.2) distruggendo Messina e Reggio Calabria. Per capire la potenza del terremoto, basti leggere il rapporto dell'osservatorio sismico di Firenze:
« Stamani alle 5:21 negli strumenti dell'Osservatorio è incominciata una impressionante, straordinaria registrazione: le ampiezze dei tracciati sono state così grandi che non sono entrate nei cilindri: misurano oltre 40 centimetri. Da qualche parte sta succedendo qualcosa di grave. »
I pochi superstiti cercarono rifugio sulla spiaggia per mettersi in salvo da ulteriori crolli ma quello fu un grave errore, perché di lì a poco un'onda di maremoto li colpì proprio quando si credevano al sicuro. In totale si stima che morirono 120.000 persone. 
Da questa immensa disgrazia, Messina si risollevò a fatica ma con determinazione. La città rinacque moderna, con strade molto larghe, edifici bassi, criteri antisismici e architetture sicure per evitare futuri drammi. Ma proprio a causa di questa "rinascita moderna", a prima vista, sembra una città senza passato. Messina non colpisce per le testimonianze storiche (il Duomo bizantino dell'Assunta e la Chiesa dei Catalani tra le poche costruzioni che ci ricordano ancora il periodo pre-terremoto) ma per le distanze, le dimensioni, il rapporto così stretto e continuo con il mare e col suo porto. E' una città risorta e viva, pulsante e ventosa, che offre panorami e altezze e fontane... e molti spunti artistici (ospita il Museo Regionale). La Madonna della Lettera continua a proteggere la città dalla cima della colonna che reca la scritta riportata dalla leggenda, secondo la quale nell'anno 42 dopo Cristo, Maria in persona inviò ai cristiani messinesi una lettera per mano di San Paolo per dire loro: "vos et ipsam civitatem benedicimus" (benediciamo voi e la vostra città).

The title shall not deceive you. Messina is a city with a great and important history ... Founded by the Calcideses Greeks in 757 BC and named Zancle (from the native word for "sickle"), it took its present name after the conquest of the Messenians, who came with commander Anassilaus of Reggio in 486. The city passed into the hands of the Romans, who made it an important center, and then declined under the Byzantines, Arabs and Normans.
From 1189AD to 1516, Messina had a period of glory thanks to Swabians, Anjous and Aragonese rulers, becoming a major center of the "Kingdom of the Two Sicilies" with a richness that was favoured from year to year by the development of its port and trade, as well as the political life. It actively participated in the war campaigns, first alongside Spain then against the rulers, and freed itself along with the rest of Italy with the Union, in the 19th century.
But the splendor of this city's ancient treasures went up in smoke with the terrible earthquake of 1908. In that year, at the dawn of December 28th, the earth shook for 37 seconds (with a Richter magnitude of probably 7.2) destroying Messina and the city of Reggio Calabria, on the opposite shore of the strait. To understand the power of the earthquake, just read the report of the seismic observatory of Florence, up north in Italy:
"This morning at 5:21 the instruments of the Observatory have started an impressive, outstanding recording: the track was so large that it hasn't entered into the cylinders, measuring over 40 centimeters. Somewhere something serious is going on. "
The few survivors sought refuge on the beach to save themselves from further collapsing, but that was a big mistake, because a little later a tsunami wave hit them just when they thought to be safe. In total it is estimated that 120,000 people died.
From this immense misfortune, Messina rose with difficulty but with determination too. A modern city was reborn, with very wide streets, low buildings, seismic criteria and secure architectures to avoid future tragedies. But just because of this "modern renaissance", at first glance, it seems a city without a past. Messina will not impress you for the historical evidence (the Byzantine Cathedral of the Assumption and the Church of the Catalans are among the few buildings that remind us of the pre-earthquake time) but for the distances, the size, its close relationship with the sea and with its port. It is a city risen and alive, throbbing and windy, offering views and heights, and fountains ... and many artistic ideas (home to the Regional Museum). The Virgin of the Letter still protects the city from the top of the column that shows the words reported by the legend, according to which in the year 42 AD, the Virgin Mary herself sent a letter to the local Christians -by the hands of St. Paul- to tell them: " vos et ipsam civitatem benedicimus "(we bless you and your city).

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