« Non fu un gesto coraggioso. Ho fatto solo quello che mi sentivo di fare, come farebbe oggi una qualsiasi ragazza: ho ascoltato il mio cuore, il resto è venuto da sé. Oggi consiglio ai giovani di seguire i loro sentimenti; non è difficile. Io l’ho fatto in una Sicilia molto diversa; loro possono farlo guardando semplicemente nei loro cuori »
Sono queste le parole di Franca Viola, una donna simbolo per la storia della Sicilia, un passaggio obbligato dal mito di una terra selvaggia a quello di un nuovo modo di pensare. Nata ad Alcamo, vicino Trapani, nel 1947, appena quindicenne si fidanzò con un giovane del posto che scoprì presto essere un delinquente, nipote di un noto boss mafioso. Decisa a lasciarlo, Franca venne rapita dal ragazzo, violentata e segregata per giorni. In cambio della liberazione, il giovane mafioso pretendeva il matrimonio riparatore. Ma Franca, sostenuta dalla sua famiglia, invece di cedere al ricatto, fece arrestare il sequestratore e portò avanti l’accusa di violenza carnale che fruttò al delinquente 11 anni di carcere. L’uomo venne poi ucciso, appena uscito di prigione, ma la giovane e coraggiosa Franca venne additata da tutti come la "svergognata", la "spia", la "disonorata". Nonostante le voci, le maldicenze e le accuse, lei camminò sempre a testa alta sicura di quel che aveva fatto e della propria dignità. Si sposò alcuni anni dopo con un giovane ragioniere, coraggioso anche lui a voler sfidare le calunnie e i parenti mafiosi dello stupratore che promettevano vendetta. Una vendetta che per fortuna non ci fu mai, e oggi, a quel che sappiamo, Franca Viola vive ancora in provincia di Trapani ed è diventata mamma e nonna felice. Fu la prima donna siciliana a ribellarsi alla fuitina forzata e al “matrimonio d’onore” e la prima donna a sfidare la mafia. Dal suo caso partì un rinnovamento della legge italiana che fino al 1966 prevedeva ancora il matrimonio riparatore come “soluzione” per mettere a tacere gli stupri!
These are the words of Franca Viola, a woman symbol for the history of Sicily, a necessary step to pass from the myth of a wild land to a new way of thinking. Born in Alcamo, near Trapani, in 1947, she was just 15 when she became engaged to a young man who was soon found to be a criminal and the grandson of a local mafia boss. Determined to break up this relationship, Franca was kidnapped by the boy, raped and segregated for days. In exchange for her release, the young mafioso asked for the "marriage of honor". But Franca, supported by her family, instead of giving in to blackmail called the police and made the kidnapper be arrested on the charge of rape. The man spent 11 years in prison, then he was killed, but in the meantime the young and brave Franca was pointed by the people as the "shameless", the "spy", the "disgraced". Despite rumors and insults, she always walked head-high, proud of what she had done and of her dignity. She married a few years later with a young accountant, he too so brave to challenge the rumors and the relatives of the mafioso rapist who promised revenge. A vengeance that fortunately never came, and today, to what we know, Franca Viola still lives in the province of Trapani and became a happy mother and grandmother. She was the first woman to rebel against the Sicilian "marriage of honor" and the first woman to challenge the Mafia. From her case set off a renewal of Italian law which -until 1966- still accepted this kind of wedding as an easy "solution" to silence the rapes!
Nessun commento:
Posta un commento