lunedì 19 settembre 2016

Medicina popolare siciliana --Old Sicilian Folk Medicine


La medicina, per i siciliani, è sempre stato un argomento controverso. Al punto che Giuseppe Pitré vi ha dedicato un libro intero, risalendo alle origini legate ai miracoli delle sante reliquie e alle arti magiche delle "mavare". Il medico è sempre guardato con diffidenza, perché al suo lavoro di scienziato si preferisce il miracolo del santo patrono o ancor meglio l'azione di madre natura.

Dice un vecchio detto siciliano: "C'è tantu erbi all'ortu ca risuscita l'omu mortu", come a dire che le piante bastano e avanzano per curarsi! In assenza di un orto o di un santo, è "l'amicu" quello che ti cura meglio. In effetti, il siciliano medio si affida ancora all'intuito (con tutti i pro e contro) per curarsi da solo. Per la gente dell'isola, la medicina popolare è stata sempre importante: in passato, si credeva che la maggior parte dei mali "entrasse dalla bocca", veniva definito "acidità" -qualsiasi cosa fosse- e si curava in base alla saggezza degli anziani.
Ci sono interessanti eredità che ancora oggi si narrano, relativamente alla medicina popolare siciliana. Per esempio: il colore del cavolo. Se il cavolo, una volta bollito, era giallognolo il malato non avrebbe avuto buone notizie. Oppure lo starnuto, che più spesso veniva prima liberava il corpo "dal male". Per curare una puntura di insetto si appoggiava la lama del coltello alla parte gonfia (per "tagliare" il dolore), per guarire dalle malattie di fegato bisognava annusare fiori gialli, contro l'orticaria gli impacchi di lana, e se il mal di stomaco non dava tregua una donna anziana massaggiava la pancia con la mano cantando una nenia che mescolava storie della Vergine Maria e antiche formule magiche e che si chiudeva con la frase "scurri dogghiu ca non ti vogghiu" (vai via dolore, che non ti voglio).
Ma la malattia più grave per il siciliano antico ... e anche per quello moderno, a volte... era la jettatura, il malocchio. Per quello il rimedio era uno solo: la magia. E fino a poco tempo fa esistevano ancora "streghe" guaritrici che toglievano il malocchio facendolo fluire o col sangue (salassi) o con le urine (decotti drenanti)!


Medicine, for Sicilians, has always been a controversial topic. To the point that Giuseppe Pitre has devoted an entire book to it, going back to the origins linked to miracles of holy relics and the magical arts of "mavare" (the witches). The doctor is always considered with suspicion, because to his work as a scientist the people prefer the miracle of the patron saint, or even better the action of  mother nature.
An old Sicilian saying goes: "There are enough plants in the garden to revive a man", as if to say that plants are the best cure ever! In the absence of a vegetable or a saint, it is "l' amicu" (a friend) the one to heal you. The average Sicilian still relies on intuition (with all the pros and cons) to heal himself. For the people of the island, folk medicine has always been important in the past, when it was believed that most of the illnesses "came from the mouth", were all described as "acidity" -no matter what they were- and cared according to the wisdom of old people.
There are interesting legacies that even today are told, relating the Sicilian folk medicine. For example: the color of the cabbage. If the cabbage, when boiled, was yellowish the patient would not have good news. Or sneezing, which let the "evil" go out of the body. Need to treat an insect bite? Just lean a knife's blade onto the swollen part (to "cut" the pain); need  to recover from liver disease? Then sniff yellow flowers! They cured rash with wool packs, and if the stomach pain gave no respite an elderly woman would rub your belly with her hand, singing a lullaby that mixed stories of the Virgin Mary and ancient magic formulas, and that ended with the chant "scurri dogghiu ca non ti vogghiu" (pain go away, I do not want you) .
But the most serious disease for Sicilians of the past ... and also of nowadays, sometimes ...  was the misfortune given by your enemies. For this one, the remedy was only one: the magic. And until recent times there were still "witches" healing it by causing it to flow with the blood (phlebotomy) or urine (draining drinks)!

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