domenica 3 aprile 2016

Vincenzo Bellini


Vincenzo Salvatore Francesco Carmelo nasce a Catania (1801) da un organista, Rosario Bellini, a sua volta figlio di un compositore abruzzese giunto in Sicilia per servire un nobile locale e poi rimasto sull'isola.  La musica è nel sangue del ragazzo fin dalla primissima infanzia, tanto che il talento è evidente a 14 anni e il nonno, che porta il suo stesso nome, lo vuole con sé per formarlo alla musica professionale. Il giovane Bellini vince presto una borsa di studio per il Real Collegio di Musica San Sebastiano di Napoli dove giunge nel 1819 dopo una traversata drammatica, e scampando al naufragio.  A Napoli studia composizione e musica sacra, e nel 1825 produce la sua prima opera: ADELSON E SALVINI. La sua seconda opera, BIANCA E FERNANDO viene rappresentata al San Carlo già l'anno dopo. Vincenzo ha soltanto 25 anni quando gli viene commissionata un'opera per il teatro La Scala di Milano! 
Da quel momento il successo travolge il ragazzo che miete consensi ovunque e ha un solo valido rivale, Gioacchino Rossini, contro il quale svolge una sorta di "gara" di abilità che in realtà unisce i due musicisti più di quanto la storia sembri dire. La gloria porta Bellini fino a Parigi ... secondo alcuni scandali non fondati, fu anche l'amore per una donna più grande di lui a spingerlo nella capitale francese. Qui la sua carriera fu stroncata insieme alla sua vita a soli 34 anni per una infezione intestinale che lo uccise il 23 settembre 1835. Di lui rimane la fama eterna legata a opere come: La straniera, La sonnambula, Beatrice di Tenda, I Puritani... oltre a decine di composizioni per strumento e per vocali da camera. Ovviamente la sua opera più famosa è La Norma dalla quale pare derivi anche il nome della nota pasta con le melanzane alla siciliana... sebbene rivelazioni recenti dicano che l'opera belliniana non c'entri nulla con quel nome. La pasta si chiamerebbe così perché era talmente buona da far esclamare alla gente "na nnomma", una meraviglia!
A Bellini sono dedicati quasi tutti i teatri di Sicilia, essendo egli uno dei più grandi se non forse l'unico grande esponente storico della musica per l'isola. 


Vincenzo Salvatore Carmelo Francesco was born in Catania (1801) from an organist father, Rosario Bellini, who was the son of a composer from Abruzzo who arrived in Sicily to serve the local nobility and then remained on the island. The music was in the blood of the boy from earliest childhood, and his talent was so evident that at 14  his grandfather, who had the same name, decided to  train him to professional music. The young Bellini soon won a scholarship to the Royal College of Music San Sebastiano, in Naples,  where he arrived in 1819 after a dramatic ship journey that almost ended up in a sinking. In Naples, he studied composition and church music, and in 1825 produced his first opera Adelson e Salvini. His second work, Bianca e Fernando was represented at the San Carlo theatre the  following year. Vincenzo was only 25 when he was commissioned a work for the theater La Scala in Milan!
From that moment on,  the success overwhelmed the boy who only had a valid rival around, Gioacchino Rossini, with which he performed a sort of  comptetition of skills that actually united the two musicians more than the story seems to say. The glory took Bellini to Paris ... even if -according to some unfounded rumors- it was also the love for an elder woman to push him to the French capital! Here his career was cut short together with his life at age 34, for an intestinal infection that killed him on the 23rd  September 1835. Of him remains the eternal fame linked to works such as: La straniera, La sonnambula, Beatrice di Tenda, I Puritani ... plus dozens of compositions for instrument and vocal chamber. Of course, his most famous work is La Norma from which apparently derives also the name of the well known Sicilian pasta with tomato and fried aubergines ... although recent revelations say that the Bellini opera has nothing to do with that name. It seems the pasta would be called so because it was so good that the people used to exclaim: "it's na nnomma", that is "wonderful", in Sicilian!
Almost all the theatres in Sicily are dedicated to Bellini being he one of the greatest if not perhaps THE greatest music exponent of the island in history.

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