A Palermo la conoscono come "a vecchia d'acitu", o "la strega dell'aceto". Storicamente, questa donna si chiamava Giovanna Bonanno ed è vissuta tra il 1713 e il 1789, anno in cui fu impiccata sulla pubblica piazza con l'accusa di stregoneria. Di lei sappiamo che era una povera, spesso ridotta a mendicare, e che un giorno per aiutare un'amica che voleva vendicarsi del marito violento le diede una bevanda a base di aceto. La bevanda doveva solo dare il mal di pancia all'uomo, invece il giorno dopo era morto. In realtà quello che lei chiamava aceto era un veleno, l'arsenico, ma forse la donna nemmeno lo sapeva. E non lo seppero nemmeno i medici che non seppero spiegare quel decesso. Ben presto, altre palermitane infelici chiesero l'aiuto della "maga Giovanna" e del suo potente "veleno all'aceto" per far morire mariti, amanti scomodi o solo persone loro antipatiche. Così la ex mendicante riuscì anche a fare soldi e a vivere una vita migliore. Una "onorata" carriera che finì a 76 anni quando, per una sola volta in vita sua, Giovanna sbagliò e uccise per errore il figlio di un'amica invece che il marito. Da lì le accuse, il processo per stregoneria e la sua esecuzione.
Da allora sono passati più di 200 anni, ma pare che Giovanna non sia mai andata via da Palermo. Infatti, più di una testimonianza giurerebbe di averla vista o sentita, di notte, per i vicoli del quartiere centrale di Palazzo Reale, detto anche Albergheria, dove si trova pure una piazzetta dedicata a suo nome.
Al di là della "vecchia dell'aceto", però, Palermo ha una notevole storia di fantasmi. In tanti conoscono quello storico della "monachella", lo spettro di una suora che pare infesti il Teatro Massimo; o la villa di Mondello dove nessuno può alloggiare più di tre giorni di fila senza sentire "strane presenze" femminili che cantano di notte. Ma anche cittadini comuni denunciano fenomeni strani, come fiammelle che appaiono negli specchi o neon che si accendono da soli negli appartamenti del centro ...
In Palermo she is known as "the old lady of vinegar", or "the witch of vinegar." Historically, this woman was Giovanna Bonanno and lived between 1713 and 1789, the year she was hanged in the public square on the charge of witchcraft. We know she was a poor, often reduced to begging, and one day in order to help a friend who wanted to take revenge on her violent husband she gave her a drink made of vinegar. The drink was to only give a stomach ache to the man, however the next day he was dead. Actually, what she called vinegar was a poison, arsenic, but maybe she did not even know. Not even the doctors did, since they were unable to explain the death. Soon, other unhappy ladies asked the help of the "witch Giovanna" and her powerful "poison vinegar" to kill husbands, secret lovers or just people they disliked. So the former beggar was also able to make money and live a better life. An "honorable" career she ended at age 76 when, for once in her life, Giovanna accidentally killed the son of a friend instead of her husband. So she was charged with witchcraft and she faced the trial and the execution.
Since then, more than 200 years have passed, but it seems that Giovanna has never left Palermo. In fact, more than a witness swears to have seen or heard her, at night, through the narrow streets of the central district Palazzo Reale, also called Albergheria, where there is also a small square dedicated to her name.
Beyond the "old lady of vinegar" Palermo has a great ghost history. Many people know -for example- the "monachella" ... the ghost of a nun who seems to haunt the Theatre Massimo; or the villa in Mondello where no one can stay more than three days without experiencing "strange female presences" singing at night. But also ordinary citizens denounce strange phenomena, like flames appearing in mirrors or neon lighting up alone in the apartments of the city center ...
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