mercoledì 25 novembre 2015

La felce gigante -- The Giant of Mela


La felce gigante (Woodwardia Radicans) è uno dei tesori botanici della Valle del Mela e in particolare del territorio di Santa Lucia del Mela, dove fioriscono più di 100 esemplari lungo il vallone Lacino. La felce gigante risale al periodo Terziario e le sue foglie possono raggiungere anche i 3 metri di lunghezza. Viene chiamata "il fossile vivente" perché in effetti è giunta a noi intatta, nonostante i tanti cambiamenti climatici, dopo circa 70 milioni di anni.  
Di origine greca, con influenze arabe, sveve e aragonesi, il paese di Santa Lucia del Mela conserva ancora oggi, pur nella sua intensa sicilianità, tracce di una formidabile mescolanza di popoli e culture che si riflette in testimonianze come la "Cuba" di Contrada Cardile, una cappella bizantina trasformata in carcere e poi in abitazione; la Chiesa di San Nicola che sorge nei pressi del quartiere arabo e la cui struttura in origine era una moschea araba; la Chiesa della Candelora quasi certamente l'antica sinagoga del borgo ebraico ancora oggi chiamato "la Judecca"; la Chiesa di Santa Maria Annunziata, la cui torre campanaria si ipotizza sia stata una torre di avvistamento nel periodo normanno. La felce gigante dunque è solo uno dei mille tesori racchiusi in questo paese e in questa vallata che sfocia sul mar Tirreno, e che si può ammirare dall'alto con panorama anche sulle isole Eolie.


The giant fern (Woodwardia Radicans) is one of the botanical treasures of the Mela valley and in particular of the area of ​​Santa Lucia del Mela, where more than 100 plants are blooming along the Lacino creek. The giant fern dates back to the Tertiary period and its leaves can grow up to 3 meters long. It is called "the living fossil" because in fact it has survived intact, despite the many climate change, for about 70 million years.
Of Greek origin, with Arabic, Swabian and Aragonese influences, the town of Santa Lucia del Mela -despite its intense Sicilianity- still has traces of a formidable mix of peoples and cultures that are  reflected in the testimonies as the "Cuba" of contrada Cardile, a Byzantine chapel turned into a prison and then into a dwelling place; the Church of St. Nicholas which is close to the Arab quarter and the structure of which was originally an Arab mosque; the Church of Candelora almost certainly the old synagogue of the Jewish town still called "the Judecca"; the Church of Santa Maria Annunziata, whose bell tower is assumed to have been a watch-tower in the Norman period. The giant fern therefore is only one of many treasures enclosed in this town and in this valley which opens onto the Tyrrhenian Sea, and you can admire it from above, with also a stunning  view on the Aeolian Islands.

3 commenti:

  1. Risposte
    1. non lo so perchè è tratta da internet e non vi erano riferimenti. Qualsiasi notizia utile sarà aggiunta senza problemi. Grazie

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  2. https://youtu.be/DsQmxCFo3z0?si=s1cakIQ7tWWcQ5T1

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