In Sicilia ci sono centinaia di tradizioni diverse per celebrare la Settimana di Pasqua e in particolare il Venerdì Santo. Una tra le più spettacolari è quella che si svolge nel piccolo comune di Pietraperzia (Enna), il cui nome deriva da pietra percia, ovvero bucata, per via delle tante grotte e cave che sorgono nei dintorni. Paese di agricoltori e di emigranti, Pietraperzia si affida ogni anno alla preghiera in questo giorno triste e lo fa con la processione di U SIGNURI DI LI FASCI, il Cristo delle Fasce, organizzata dalla Confraternita della Madonna del Soccorso (o Agonizzanti).
Nel pomeriggio del Venerdì Santo, davanti la piccola chiesa del Carmine, viene distesa una lunga asta con in cima un crocifisso. Ogni fedele che deve mantenere un voto va a legare una lunghissima fascia di lino bianco ai piedi della croce in modo tale che quando,a fine cerimonia, l'asta verrà innalzata le centinaia di fasce penderanno come una enorme tenda tutto intorno alla croce. Ogni fedele deve tenere ben salda la propria fascia, non solo per mantenere il voto ma anche per "tenere in equilibrio" la croce che altrimenti rischia di crollare sulla folla intorno. Oggi la manovra è più facilitata ma in passato era davvero molto rischioso e ciò dimostrava la grande fede della gente del posto. Ognuno doveva dosare le forze per trattenere o lasciar andare la croce e questo avveniva grazie alla direzione dei confrati responsabili della processione al grido "attrantàmu li fasci" oppure "allintamu li fasci". Tutti i devoti devono sfilare in silenzio, soltanto al suono di due colpi di martello di tanto in tanto grideranno "Pietà e Misericordia, Signuri!". Il ruolo dei devoti che reggono le fasce diventa più importante e rischioso nel momento in cui la croce si alza (arriva al livello del secondo piano dei palazzi) e quando si abbassa in mezzo alla folla, a fine serata, perché qui occorre davvero bilanciare al massimo le forze che tirano e quelle che mollano. Il rito del Signuri di li Fasci esiste dal XIV secolo, anche se nessuno sa dare spiegazione della sua origine. Le fasce sicuramente stanno a indicare due cose: da un lato, il "legame" del cristiano a Gesù, che con la sua morte lo ha salvato; dall'altro, le benedizioni che il Cristo emana sulla sua gente, e che le fasce simboleggiano come tanti raggi. Tante anche le suggestioni legate alla festa .... dai cittadini emigrati in nord Italia, o addirittura in America, che telefonano all'ora esatta della processione per "ascoltare al telefono il silenzio e il rumore dei piedi interrotto solo dalle lamentazioni", fino alla leggenda secondo la quale sotto le fasce camminano, insieme ai vivi, i fantasmi dei confratelli defunti.
In Sicily there are hundreds of different traditions to celebrate Easter's Holy Week and in particular Good Friday. One of the most spectacular is the one that takes place in the small town of Pietraperzia (Enna), whose name derives from petra percia, that is "pierced stone", because of the many caves and quarries in the surroundings. A town of farmers and migrants, Pietraperzia relies every year on prayer on this sad day and does so with the procession of U SIGNURI DI LI FASCI, Christ of the Bands, organized by the Confraternity of the Madonna del Soccorso (or The Agonizers).
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