Si chiama “grano di timilia” , ma in Sicilia lo conoscono come “a tumminìa”. E forse il nome giusto è proprio quello dialettale, dato che questo grano antichissimo, già usato in epoca della Magna Grecia, ha proprio un nome greco:trimeniaiòs. Diffusissimo in Nord Africa e in Spagna, fino al XIV secolo veniva seminato anche in Sicilia, salvo poi essere dimenticato e soppiantato da altri tipi di grano “continentali”. L’aumento delle allergie al glutine, ma anche la moda e le scoperte storiche sul territorio hanno però riportato in auge questo frumento. Si tratta di un tipo di grano con un ciclo breve: si semina a marzo in collina, oppure in inverno, nelle zone marittime. Molto resistente alla siccità, produce farine scure che mescolate con l’acqua danno vita a un pane più duro del normale ma molto digeribile. Con la “tumminìa” in Sicilia si produce anche la birra artigianale. La ripresa della coltivazione di questo grano, sebbene in certi momenti osteggiata dalla Unione Europea, è molto di moda. Alcuni studi della Università di Catania e di quelle di Pavia e Bologna hanno verificato come il grano di tumminìa sia altamente assimilabile per le persone che di norma hanno problemi intestinali dovuti ad allergie o a malattie croniche. Dunque è un’ottima alternativa al grano normale. Per non perdere le sue qualità organolettiche questo grano e i suoi prodotti (come il famoso pane nero di Castelvetrano) vanno utilizzati in tempi relativamente brevi (circa 4 mesi). Particolare il profumo che produce il pane: un odore gradevole, tostato, con note di mandorla e malto.
Its name is: "grain of Timilia", but in Sicily they call it "a tumminia". And perhaps the right name is just this dialectal one, since this ancient wheat already used in the era of Ancient Greece, has just a greek name: trimeniaiòs. Widespread in North Africa and in Spain, until the 14th century it was also widely planted in Sicily, but it was slowly forgotten and replaced by other types of wheats. The rise of gluten allergies, but also a sort of fashion and the historical discoveries in the area, however, have revived this historical wheat. It is a type of wheat with a short cycle: it can be sown in March on the hills, or in winter, in the seaside areas. Very resistant to drought, it produces dark flour that you mix with water to create a bread a little harder than normal but very digestible. With "tumminia" in Sicily it is also produced a good local craft beer. The new cultivation of this wheat, although at times opposed by the European Union, is very "trendy" these days. Studies of the University of Catania and of those of Pavia and Bologna have found out that the tumminia is highly absorbable for people who would normally have stomach problems due to allergies or chronic diseases. So it's a great alternative to the normal wheat. In order not to lose its organoleptic qualities, the tumminìa and its products (such as the famous Black Bread of Castelvetrano--photo above) should be used relatively quickly (within about 4 months). Particularly interesting the perfume of this bread: a pleasant smell, toasted, with hints of almond, and malt inside!
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