I Beati Paoli fu una setta segreta nata in Sicilia, a Palermo, tra il secolo XII e il secolo XV (le fonti non sono tutte concordi) con lo scopo, si dice, di vendicare il popolo indifeso dai troppi soprusi dei nobili. Sebbene abbia ispirato molta letteratura, le origini storiche di questo gruppo di sanguinari "vendicatori" non sono mai state provate e molti credono sia solo una leggenda. In verità, molte delle caratteristiche che questi Beati Paoli avevano ricordano da vicino quelle della moderna mafia ... il dubbio che ci sia un legame tra le due cose esiste ancora.
Vestivano con una lunga tunica nera, come i frati devoti di San Francesco di Paola, da cui il nome, si incontravano segretamente nelle campagne, nelle grotte o nelle cantine e avevano riti di iniziazione molto particolari e misteriosi. Chi aveva bisogno di loro e riusciva a contattarli denunciava le prepotenze subite, quasi sempre da un ricco signore, il quale poi veniva processato sommariamente dalla setta e quindi portato con l'inganno in un luogo isolato e in base alla gravità delle accuse picchiato, minacciato o ucciso senza pietà. Quasi sempre, però, la condanna era a morte.
Il legame con la mafia (dalla parola araba "mahya", prepotenza) deriva dal fatto che alcune "famiglie" mafiose nacquero per ribellarsi alle angherie dei proprietari terrieri per cui si ipotizza che si rifacessero ai Beati Paoli. In realtà la storia della mafia è molto più contorta ed è quasi certo, ormai, che i mafiosi non fossero affatto dei "giustizieri" a servizio dei poveri ma al contrario la mano armata dei padroni contro il popolo. Certamente alla mafia si ricollegano per la segretezza degli incontri, per il loro "tribunale" sommario e per le esecuzioni brutali. E' possibile dunque che ci sia stata una sorta di ispirazione, ma non che la mafia derivi direttamente da loro.
Il mito dei Beati Paoli venne rilanciato dall'editore Flaccovio nella ristampa (1971) di un romanzo del primo Novecento, intitolato appunto "I Beati Paoli" e scritto da William Galt (nome d'arte di Luigi Natoli). Nella parlata siciliana moderna si usa ancora citarli in espressioni non certo di simpatia rivolte a qualcuno... quando si manda qualche accidente "a iddu e ai so' beati paoli!", come a dire a lui e a tutti quelli che lo conoscono e difendono.
I Beati Paoli (=blessed Paolis) was a secret society founded in Sicily, in Palermo, between the 12th and the 15th century (the sources don't always agree about the date) with the aim, they say, to avenge the defenseless people by the too many abuses of the nobles. Although it has inspired much literature, the historical origins of this group of bloodthirsty "avengers" have never been verified and many believe it is only a legend. The truth is... many of the features of these Beati Paoli do closely resemble those of modern mafia ... so the doubt that there is a link between the two things still exists.
Dressed with a long black robe, as the friars devotees to St. Francis of Paola - after which they took the name- they met secretly in the countryside, in the caves or underground and had very special and mysterious rites. Those who needed them and could contact them denounced the bad behavior, almost always of a rich man, and this man was then summarily accused by the society and then brought by deception in an isolated place and -depending on the severity of the accusations- beaten, threatened or killed mercilessly. Almost always, however, he was condemned to death.
The link with the mafia (from the Arabic word "Mahya", arrogance) is due to the fact that some mafioso "families" were born to rebel against the oppression of the landlords. But the history of the mafia is much more complicated and now we are almost certain that the mafiosi were not at all at the service of the poor people but rather they were the armed hand of the bosses against the people. Certainly the mafia is connected to the Beati Paoli because of the same secrecy of the meetings, for their secret trials and brutal executions. So it's possible that there has been a kind of "inspiration", but not that the mafia derives directly from them.
The myth of the Beati Paoli was relaunched by the publisher Flaccovio in the reprint (1971) of a novel of the early 20th century, entitled "The Beati Paoli" and written by William Galt (stage name of Luigi Natoli). In modern sicilian language, we mention this society when cursing someone, like "Damn him and his Blessed Paolis!", meaning him and all his friends around!
Nessun commento:
Posta un commento